Smog a Padova: dossier Legambiente

Pm10

E’ vero, nel 2010, per la prima volta da quando è monitorato la micropolveri scendono sotto il valore limite annuale che è di 40 microgrammi per metro cubo. Un risultato importante, dovuto anche alla costante sensibilizzazione dell’opinione pubblica di Legambiente ed alla pressione che quest’ultima ha esercitato sulle amministrazioni dal 2001. Ma la legge impone un altro limite, quello giornaliero, che è di 50 microgrammi per metrocubo d’aria da non superarsi più di 35 volte all’anno. Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2010 dalla centralina alla Mandria sono stati registrati 94 superamenti del limite giornaliero di legge, contro i 35 ammessi dalla legge. 85 sono stati i superamenti registrati dalla centralina dell’Arcella. Quindi anche se in diminuzione rispetto ai superamenti giornalieri degli anni scorsi, in questo caso il PM10 resta ampiamente fuorilegge.

Pm 2,5

Da quest’anno oltre al Pm10, c’è anche il pericolo Pm 2,5: frazione ancor più sottile delle micropolveri, e quindi ancor più pericolosa perché essendo più piccola penetra più a fondo nell’organismo. Infatti il Decreto Legge 155/2010 del 13 agosto 2010 inserisce il PM2,5 tra gli inquinanti per i quali è previsto un valore limite: 25 microgrammi per metro cubo d’aria, calcolato come media annua. Nel 2008 a Padova è stato registrato un valore annuo di 30 microgrammi, nel 2009 di 32 microgrammi (i dati 2010 non sono ancora disponibili)

Ozono

Dal 2010 è entrato in vigore un nuovo limite per quando riguarda l’inquinamento da ozono, ovvero, il valore obiettivo per la protezione della salute umana. Il limite, fissato dall’Unione europea, recepito in Italia con il Dlgs 183/04 è stato posto a 120 µg/m³, (calcolato come media su otto ore) da non superarsi per più di 24 volte l’anno. Nel triennio 2007-2009 a Padova i superamenti registrati sono stati mediamente 40 all’anno. Nel 2010 il limite è stato superato per 51 giorni.

Benzo (a) Pirene

ll benzopirene (da non confondere con il benzene), un microinquinante classificato come cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. A Padova, viene monitorato da dieci anni ed è sempre risultato sopra il limite di legge che è di un nanogrammo per metro cubo d’aria, come media annuale. Nel 2009 (ultimo dato disponibile) il benzopirene misurato a Padova è stato di 1,2 nanogrammi.

Concludendo

Comprendere anche i veicoli diesel euro 2 tra quelli che non possono circolare è sicuramente un passo in avanti nella lotta antismog, ma la vera azione strutturale consiste solo in una decisa limitazione di fondo del traffico. La via maestra per combattere l’inquinamento, soprattutto in questo periodo di estrema scarsità di risorse pubbliche è quella della tariffazione dell’entrata in città: un tiket che vada a finanziare il potenziamento del trasporto pubblico e che parallelamente spinga ad utilizzare quello già esistente, senza usare l’auto per entrare e muoversi in città.

Lucio Passi – Legambiente Padova