SULLE PROPOSTE DI IMPRENDITORI E COSTRUTTORI PADOVANI
LEGAMBIENTE: “SVILUPPO DEL TERRITORIO NON PUO’ PIU’ FAR RIMA CON CONSUMO DI TERRITORIO”
“Sono interessanti le proposte fatte nell’assemblea congiunta dei giovani imprenditori e costruttori padovani, nell’ambito del recente convegno “Padova 2.0, un quartiere nel sistema metropoli”. E’ quanto afferma Lorenzo Cabrelle, del Direttivo di Legambiente Padova sull’idea che il Nordest sia una sola grande metropoli e che vadano superati i campanilismi, il frazionamento istituzionale ed il policentrismo amministrativo del territorio, per sopprimere enti inutili e valorizzare le eccellenze, non si può non essere d’accordo.” Per quanto riguarda la gestione del territorio va però detto che la Regione dovrebbe già provvedervi, per istituto, attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.R.C.). A tal fine è utile ricordare che sta per essere avviato un percorso di incontri di presentazione e discussione sul Documento Preliminare del nuovo PTRC, ed è in quella sede che Legambiente invita tutti, a partire dai giovani industriali, a portare proposte per una diversa politica del territorio, che abbia al centro la sostenibilità ambientale.
“Serve un svolta – continua Cabrelle – finora nella nostra regione lo sviluppo economico si è accompagnato ad uno scoordinato consumo del territorio. Sono proliferati insediamenti industriali che hanno interessato ogni più piccolo comune, i capannoni sono la costante del paesaggio veneto mentre sono state occupate le residue aree verdi all’interno delle città per insediare medie e grandi strutture di vendita, il tutto senza una programmazione e con gravi problemi ambientali. Questo non deve più avvenire. Sviluppo del territorio deve essere sinonimo di “recupero del territorio”. Partendo dalla consapevolezza che l’impronta ecologica è ormai ai limiti della sostenibilità, le politiche del territorio dovranno privilegiare il recupero funzionale delle aree già edificate, anche con interventi di demolizione e rilocalizzazione dei volumi in ambiti più consoni, e limitando al massimo la realizzazione di nuovi insediamenti in aree ancora libere. Un esempio? Nessun ampliamento delle zone industriali esistenti dovrà essere approvato, senza avere prima deciso cosa fare dei moltissimi capannoni inutilizzati e delle microzone produttive non più all’altezza dei tempi.”
Legambiente Padova – info Lorenzo Cabrelle 3291739222