Nella discussione nazionale sulla manovra finanziaria, quello che spicca è il totale silenzio di destra e sinistra, dei media e dei vescovi italiani sul bilancio del ministero della Difesa. E’ mai possibile che in questo paese nel 2010 abbiamo speso per la difesa ben 27 miliardi di euro, cioè 76 milioni di euro al giorno? Sono dati ufficiali questi, rilasciati lo scorso maggio dall’autorevole Istituto Internazionale con sede a Stoccolma(SIPRI). A ciò dobbiamo aggiungere la decisione del governo, approvata dal Parlamento, di spendere nei prossimi anni altri 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35. Se sommiamo questi soldi, vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013. Potremmo recuperare buona parte dei soldi per la manovra semplicemente tagliando le spese militari.
Ma è mai possibile che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini?
A questo dovrebbe spingerci la nostra Costituzione che afferma :”L’Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali…”(art.11). Ed invece siamo coinvolti in ben due guerre di aggressione, in Afghanistan e in Libia, oltre alla partecipazione alla guerra in Iraq. Sono le cosiddette “guerre al terrorismo”, costate solo agli USA oltre 4.000 miliardi di dollari.
Mi meraviglia molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane, dei nostri cristiani impegnati in politica. Le folli somme spese in armi sono pane tolto ai poveri, amava dire Paolo VI. E da cristiani come possiamo accettare che il governo italiano spenda 27 miliardi di euro in armi, mentre taglia 8 miliardi alla scuola e ai servizi sociali? E come cittadini in questo momento di crisi, perché non ci facciamo vivi con i nostri parlamentari perché votino contro queste missioni? Quali sono le pressioni delle industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi? Quanto lucrano aziende come la Fin-Meccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto-Melara, l’Alenia Aeronautica? E quanto lucrano la banche in tutto questo? E quanto va in tangenti ai partiti, al governo sulla vendita di armi all’estero (nel 2009 abbiamo esportato armi per un valore di quasi 5 miliardi di euro)?
Il 25 settembre abbiamo la 50° Marcia Perugia-Assisi per promuovere la nonviolenza attiva. In un autunno carico di tensioni e di incertezze per il nostro paese, questa deve essere una marcia che contesta un’Italia che spende 27 miliardi di euro per la Difesa.
E il 27 ottobre sempre ad Assisi si ritroveranno insieme al Papa i leader delle grandi religioni del mondo. Ci aspettiamo un grido forte di condanna di tutte le guerre e un invito al disarmo.
Mettiamo da parte le nostre divisioni, scendiamo per strada per urlare il nostro no alle spese militari. E che vinca la Vita!
Per info e per partecipare alla marcia del 25 settembre: Beati Costruttori di Pace – Via Antonio da Tempo, 2 – Padova. Tel. 049 8070522 – 049 8070699
Anche Legambiente Piove di Sacco organizza pullman per la marcia del 25 settembre: per info: legambientepiove@libero.it
Le ACLI, organizzano un pullman per partecipare alla marcia della Pace Perugia-Assisi. Per informazioni ed adesioni 049 8643790, padova@acli.it.
Alex Zanotelli