Il biglietto degli autobus urbani Aps passa da 0,85 a 1 euro, mentre s’intensificano nuovamente le voci di un possibile futuro stop ai ciclisti lungo il tracciato del Tram. A leggere i giornali sembra proprio che a Padova chi non voglia usare l’auto privata sia sempre più penalizzato.
E’ vero?
Per quanto riguarda la ciclabilità, mi si obietterà, è pronto un piano comunale per la realizzazione delle piste ciclabili. Ma d’altro canto la peculiarità del suddetto piano sembra quello di non voler contendere spazio dove passano le auto. La grave questione sollevata da Gino de Pauli e dagli infortunati lungo il tracciato del metrobus è grave e non può, né deve essere ignorato. Tuttavia non può condurre al risultato di vietare il transito della biciclette – il mezzo pulito per antonomasia- permettendo invece il passaggio delle auto, a cui si deve la produzione della gran parte dell’inquinamento atmosferico. Padova è una città congestionata ed inquinata dal traffico e la risoluzione del problema sta nel contenere quest’ultimo, non nel candidarsi, unica città italiana, a cancellare la ciclabilità dal suo cuore.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico il problema è identico. Aps e Comune dicono: perdiamo tre milioni di euro bisogna aumentare il biglietto. Ma è proprio APS, ad aver detto, in tante altre occasioni, che per ogni chilometro di velocità commerciale guadagnato dai bus si risparmierebbe un milione di euro all’anno. Ovvero tre chilometri in più significa annullare il deficit. Ma la velocità commerciale degli autobus padovani, che non è tra le più altre d’Italia non aumenta perché i mezzi sono costantemente ostacolati del traffico automobilistico. Parcheggi scambiatori e corsie preferenziali non vengono realizzate per lo stesso motivo per cui si diceva delle piste ciclabili. Se un aumento del biglietto ci deve essere sia almeno accompagnato da un miglioramento della qualità, dell’affidabilità, e della frequenza del servizio.
Insomma, ci vuole una politica più netta nel campo della mobilità.
Insomma: bisogna scegliere, o si inizia gradualmente, ma decisamente a togliere auto per dare spazio a bus tram e bici oppure nessuna reale politica a favore del trasporto pubblico, della ciclopedonalità della scurezza stradale e dell’aria pulita è possibile a Padova. E questa è una constatazione fisica: è la legge dell’incompenetrabilità dei corpi.
Lucio Passi, Coordinatore Legambiente Padova 3498110385