BLOCCO INTERREGIONALE
Legambiente ricorda: “In auto respiri fino a 5 volte più smog che fuori, comincia a farne a meno”

Respira molto meno smog un pedone e persino un ciclista, nonostante lo sforzo della pedalata, che un automobilista chiuso nel suo abitacolo – sostiene Lucio Passi, coordinatore di Legambiente Padova  -. In particolare per quanto riguarda il benzene, un inquinante la cui cancerogenicità per inalazione è ormai certa, la differenza è addirittura sei a uno, a favore del ciclista. A confermarlo è anche un rapporto della Direzione Ambiente della Commissione Europea, nel volume “Kids on the move”, un manuale dedicato ai bambini e alle automobili. Sono infatti loro a essere le prime vittime di un sistema di mobilità basato sull´auto, passeggeri inconsapevoli del pericolo quando sono accompagnati in auto dai loro genitori. Meglio accompagnarli sulla bicicletta, nell’apposito seggiolino. In un´ora, secondo lo studio olandese che e´ alla base della pubblicazione UE, un ciclista respira meno della metà dell´ossido di carbonio inalato da un automobilista chiuso nell´abitacolo (2.670 microgrammi per metro cubo d´aria contro 6.730); poco meno della metà di biossido di azoto (156 contro 277); sei volte meno benzene (138 contro 23. Nell´abitacolo di un auto si respirano 373 microgrammi di toluene e 193 di xilene (le sostanze chimiche che rendono dannosi i collanti, o i pennarelli, ad esempio) contro rispettivamente 72 e 46 microgrammi respirati da un ciclista.
Per questo, anche dopo la domenica ecologica, Legambiente invita tutti i cittadini ad usare la bici. L’associazione, dal canto suo, moltiplicherà le azioni per potenziare la rete delle piste ciclabili. Primi obiettivi 1)convivenza tram-bici 2)zona a ciclabilità diffusa in centro storico 3) realizzazione dei tratti che uniscano le piste oggi monche.

 

Per questo domani invierà all’Assessore alla Mobilità Rossi la seguente lettera aperta:

 

Il mese prossimo, come tutti ci auguriamo, il Metrotram dovrebbe entrare in servizio aumentando progressivamente il numero delle corse, fino a diventare parte integrante della mobilità cittadina.
Si tratta, come sappiamo, di una svolta importante verso la costruzione di una città più vivibile e meno inquinata, che potremo però avere solo con una strategia di mobilità fermamente basata sul rilancio del trasporto pubblico, la riduzione del traffico privato e la promozione della cosiddetta “mobilità lenta”: la ciclabilità.
A questo proposito, siamo però preoccupati: non vorremmo che l’entrata in funzione del metrotram penalizzasse l’uso della bicicletta, che rappresenta il mezzo di trasporto meno inquinante per eccellenza. Infatti sono molti i tratti della linea del tram dove appare evidente la mancata progettazione di una convivenza sicura tra metrotram e biciclette. Con l´entrata in funzione del nuovo mezzo, si rischia così di vedere esplodere alcuni punti di criticità senza.

 

Se lungo il percorso del metrotram, come prevedibile, non possono convivere tutte le tipologie di mezzi debbono essere le auto ad essere interdette, e non le bici.

 

Chiediamo

 

1) La priorità degli interventi va data, dove sia fisicamente possibile, alla realizzazione di piste ciclabili dedicate a fianco della corsia del metrotram.

 

2) Dove invece le biciclette si troveranno a correre a breve distanza dal mezzo, come ad esempio in via Belludi o in via Vittorio Emanuele, vanno introdotti paletti cordoli che impediscano alle biciclette di finire accidentalmente nella corsia del tram.

 

3) Nelle strade dove l´arrivo del metrotram mette in seria crisi la circolazione dei ciclisti- anche una volta escluse le automobili dal percorso –  vanno realizzati percorsi alternativi trovando soluzioni nelle vie immediatamente adiacenti (vedasi Bassanello e asse alternativo alle Riviere).

 

4) In generale risulta particolarmente urgente intervenire per mettere in sicurezza tutti i punti dove la convivenza tra bici e tram  può risultare pericolosa.