CAR SHARING ERA ORA CHE SI PARTISSE ANCHE A PADOVA
Ma perchè solo auto diesel ed in centro?

Finalmente nasce il car sharing  anche a Padova. “Bene, era ora –  commenta Andrea Nicolello, Responsabile mobilità di Legambiente – ma francamente ci sono molte cose che non ci convincono. Auto ibride metano/benzina o elettriche/benzina, parcheggi soprattutto nei quartieri di periferia e meno in centro città. Coinvolgimento dei comuni contermini nei quali si possono trovare le auto a noleggio. Sono queste alcune delle caratteristiche essenziali dei migliori car sharing italiani, e dei suggerimenti che avevamo offerto ad Aps, di cui evidentemente non ha tenuto conto. 

Inoltre, visti gli alti livelli di inquinamento atmosferico di Padova proprio non capiamo perché scegliere mezzi alimentati a benzina e, peggio, a gasolio, il carburante che più di altri produce Pm10. Non condividiamo nemmeno nell’insediare i parcheggio solo in  centro storico e sui grandi poli come Università, ULSS ecc. Sono aziende che hanno da molti anni i mobility manager e quindi da moti anni avrebbero dovuto e potuto organizzazione politiche innovativa della mobilità dei loro dipendenti, in accordo con il Comune, senza aspettare il car sharing. Se in futuro non si punterà sui cittadini in generale, il car sharing rischia di fallire. Bisogna intercettare coloro che stanno comprando o cambiando la seconda auto, attivando una forte comunicazione che metta in luce il risparmio economico ed ambientale che il servizio può fornire. In tal senso Legambiente, ancora una volta, offre la sua collaborazione perché il il car sharing si sviluppi.

Ci auguriamo, infine, che per il  prossimo previsto acquisto di autobus per la flotta Aps, Comune e Azienda non commettano l’errore, commesso per il car sharing, di compare bus alimentati a gasolio, ma si orientino sul molto meno inquinante metano” conclude Nicolello.