non vi è dubbio che la Galleria Civica di piazza Cavour ha bisogno di una sistemazione e di un rilancio di immagine, non solo da un punto di vista funzionale ma anche culturale; data la centralità della sua posizione sicuramente ha tutte le potenzialità per diventare uno dei centri culturali più importanti della città.
E’ indispensabile quindi, prima di qualsiasi intervento, promuovere un ampio dibattito che veda confrontarsi serenamente ed in modo approfondito i vari progetti che possono scaturire dalla società civile e da una accurata analisi degli spazi attualmente disponibili e di quanti lo saranno un futuro non troppo lontano da destinare alle attività culturali.
Piazza Cavour è uno spazio particolarmente prezioso in quanto fa parte di quel sistema di piazze che insieme a Piazza del Duomo, dei Signori, delle Frutta, delle Erbe, Pedrocchi e Garibaldi connota e rende unico il centro storico padovano.
Ci sembra quindi riduttivo l’incarico affidato agli arch.tti Zambusi, chiamati ad occuparsi esclusivamente degli accessi e dell’immagine della Galleria senza considerare nella sua complessità uno spazio definito sia pure da edifici di non grandissima architetture, ma tuttavia che presentano una loro coerenza formale, con la importante eccezione per la casa torre medievale ora sede della banca Unicredit la cui facciata sulla piazza purtroppo ora risulta mascherata da un intervento ottocentesco, ma ancora leggibile nelle sue forme originarie lungo via Sant’Andrea.
A nostro avviso, non è possibile addivenire alla definizione dell’immagine di uno spazio già storicamente configurato senza considerarlo nella sua totalità a partire non solo dalle quinte edilizie e dai dislivelli del suolo, ma anche da presenze storicizzate come il monumento a Cavour e il giornalaio, quelle temporanee come il plateatico estivo del Pe Pen e del Break, ed infine il bar Cavour che dovrebbe essere “provvisorie e rimovibile”.
Pertanto l’occasione che si presenta oggi a nostro avviso deve essere colta per ridefinire in toto l’immagine della piazza a partire dalla messa in discussione di realtà alcune delle quali sicuramente ingombranti e dissonanti.
Relativamente al progetto che è stato presentato si nutrono particolari contrarietà, limitatamente alle soluzioni proposte per gli accessi.
Si inseriscono nella piazza due elementi di cui uno, quello relativo all’attuale ingresso è costituito da una struttura tubolare di acciaio inox : “una presenza alta, leggera, trasparente, luminosa, non invasiva, simbolica nella sua razionale geometria”, l’altro è costituito da “un volume trasparente che racchiude le scale di emergenza e l’ascensore”. La struttura tubolare è alta ml.9 e supporta un tetto di vetro a copertura della scala e un elemento cubico, un monitor, per comunicazioni visive.
Questi elementi non sono poi così trasparenti e non invasivi come vengono presentati, definiscono comunque “volumi e presenze” in uno spazio definito rispetto al quale risultano estranei e casuali.
La piazza non necessita né di forti immagini e neppure di nuovi oggetti funzionali o simbolici. La visibilità della Galleria dovrà essere affidata alla sua notorietà guadagnata con attività intelligenti e condivise.
A nostro avviso è necessario trovare un’altra soluzione per l’uscita di sicurezza della Galleria Civica verificando anche la possibilità di coinvolgere la Cassa di Risparmio, o studiando la possibilità di “scoprire” la scala di sicurezza nelle sole occasioni di emergenza.
Maria Letizia Panajotti, Presidente Italia Nostra sezione di Padova