“Balza subito all’occhio – commenta Lucio Passi, responsabile delle politiche antismog di Legambiente padova – l’anomalia di questo periodo estivo a Padova est, per quanto concerne l’inquinamento da ozono. Infatti, confrontando il dato al 31 agosto 2019 con quelli complessivi degli anni precedenti si notano risultati assolutamente anomali (vedi tabella). Nelle due stazioni di rilevamento Arpav posizionate a Padova Est (in via Internato Ignoto e in via Carli) al 31 agosto praticamente si registrano il doppio degli sforamenti totali dei 3 anni precedenti. E si noti che per l’anno in corso la stagione dell’ ozono non è ancora finita…”
Questi i numeri: in via Internato Ignoto in tutto il 2016 si sono registrati 11 giorni di superamento del limite giornaliero (120 microgrammi per metro cubo d’aria), 25 in tutto il 2017, 24 in tutto il 2018, mentre al 31 agosto 2019 i giorni di sforamento stati ben 52. Analoga la situazione registrata dalla centralina di via Carli: 20 giorni in tutto il 2016, 33 nel 2017, 30 nel 2018, 55 al 31 agosto 2019.
“Le centraline a Padova est – continua Passi – sono state posizionate per monitorare le emissioni degli inceneritori, ma non c’è dubbio che la qualità dell’aria risenta del forte traffico della zona direzionale. La situazione è ancor più anomala se si considera che la centralina Arpav della Mandria, che misura l’inquinamento di fondo, al 31 agosto ha registrato 39 superamenti, mentre negli anni precedenti registrava valori largamente superiori a quelli di Padova est. Legambiente non azzarda ipotesi sul perché di questa controtendenza, e chiede a Comune ed Arpav di spiegare questa notevole differenza tra il 2019 e gli anni precedenti.”
“Comunque – rileva Passi – sia a Padova est che alla Mandria ad oggi i giorni di superamento sono ben al di là del limite annuale: 25 quelli ammessi per legge in un anno. Dunque, con buona pace di chi vorrebbe nuovi parcheggi in centro, grandi attrattori di traffico e quindi fonte di inquinamento (Pm10 e Ozono) serve un cambio di passo nella lotta allo smog”. “Va limitato seriamente il traffico privato e promosse modalità sostenibili di trasporto di persone e merci. In primo luogo bisogna puntare alla riorganizzazione della politica della sosta”, conclude Passi. Servono parcheggi esterni all’area centrale collegati ad una efficiente struttura di trasporto pubblico, a partire da quelli dell’Euganeo o della Fiera collegabili ad una navetta. E poi mancano i parcheggi scambiatori al capo di radiali come via Po, San Marco, Armistizio, Chiesanuova. Aspettando il nuovo tram è essenziale rendere più frequenti le corse dei bus, anche arrivando a forme di tariffazione per scoraggiare l’utilizzo delle auto e per finanziare il servizio, non dimenticando di organizzare il car pooling urbano (auto condivise) e di potenziare car sharing e ciclabilità.Anno | Giorni superamento limite ozone – Stazione Via Internato ignoto | Giorni di superamento limite ozono – Stazione via Carli |
2016 | 11 | 20 |
2017 | 25 | 33 |
2018 | 24 | 30 |
2019 (dato al 31 agosto) | 52 | 55 |
Fonte Arpav, elaborazione Legambiente