DIVIETO DI TRANSITO ALLE BICI NELLE RIVIERE:PRIMA SERVE RENDERE PERCORRIBILE IL PERCORSO ALTERNATIVO!
7 ostacoli da rimuovere

Potrebbe diventare, una volta sistemato, un gran bel percorso ciclabile quello che da Corso Garibaldi, Passando per Piazza Eremitani, via Zabarella e via del Santo consentirebbe ai ciclisti di evitare lungo le Riviere, dove da lunedì è in vigore il divieto alle due ruote con tanto di multa di 71 euro.

 

Furono proprio le Associazioni che lo scorso anno, alle prime avvisaglie del provvedimento, indicarono all’Assessore alla Mobilità Rossi la necessità di trovare un’alternativa a quel tratto di strada che, tra buche e rotaie, ha già causato molte cadute, e con l’entrata  in funzione del metrobus potrebbe diventare ancor più pericoloso.

 

Il guaio è, però che mentre il divieto di transito è entrato in vigore, il percorso alternativo non è per nulla pronto anzi. Perciò Legambiente, Amici Della Bicletta-Fiab, Amici Di Beppe Grillo, Associazione Studenti Universitari, chiedono sette immediati correttivi.

 

1. Periodo di adattamento

 

Le associazioni chiedono che via sia un periodo molto lungo di informazione e dissuasione da parte dei vigili nei confronti dei ciclisti – senza multe –  per abituarli alla novità (va concesso loro un trattamento uguale a quello concesso agli automobilisti per i varchi in zona blu, siamo tutti cittadini con gli stessi diritti davanti alla legge, giusto?). Ma soprattutto segnalano le seguenti gravi carenze  del percorso ciclabile alternativo che così com’è è pericoloso e quasi impercorribile. Stando così le cose è quasi un invito ai ciclisti a sfidare il divieto e la pericolosità delle riviere.

 

2. Attraversamento

 

Va  predisposto un attraversamento ciclabile all’altezza di Piazza Eremitani per accedere al percorso alternativo da corso del Popolo/Garibaldi (fronte Poste). Si tratta di attraversare 11 metri di strada su cui passano molti autobus e traffico privato, con due rotaie da attraversare… il tutto senza uno straccio di attraversamento ciclabile.

 

3. Parcheggio Selvaggio

 

Serve  un deciso presidio di vigili contro la sosta abusiva lungo la pista in via Zabarella e Del Santo. Quattro o cinque auto parcheggiate (succede di continuo!) mettono a serio rischio le decine di ciclisti che devono uscire dalla pista e affrontare le auto contromano in strade già di per se strette.

 

4. Divieto incomprensibile

 

Il divieto di percorrere il tratto di via Zabarella tra via C. Battisti e via s. Francesco, prima delle 9.30 del mattino e dopo le 20.00 di sera è inaccettabile! Si scaricano così sui ciclisti che devono assolutamente percorrere quel tratto di strada per andare a scuola o al lavoro, responsabilità di eventuali incidenti, avvantaggiando così gli automobilisti in una strada che dovrebbe essere a Traffico Limitato (ma se poi la telecamera in via del Santo non funziona…). Ogni giorno solo nella fascia oraria 8.30-9.30 percorrono quel tratto di strada una cinquantina di ciclisti: va eliminato il divieto e allestita una segnaletica adeguata che inviti gli automobilisti a moderare la velocità e a prestare attenzione alle biciclette.

 

5. Università

 

In via Del Santo, l’Università deve mettere delle rastrelliere all’interno delle sue strutture.
Ci risulta ci sia già stato un accordo con l’Amministrazione ma al momento mancano le rastrelliere e quindi le bici parcheggiate invadono i marciapiedi, i pedoni la ciclabile e si ha il caos nella via.

 

 

6. Sbarra

 

Sempre in via del Santo, va spostata la sbarra che ostruisce la pista ciclabile: è una pista alternativa o un percorso ad ostacoli?. Anche qui se davvero si facessero funzionare e rispettare i varchi elettronici, la sbarra non servirebbe più.

 

 

7. Segnaletica.

 

Vanno indicati i percorsi alternativi sotto i segnali di divieto nelle riviere. Un piccolo sforzo con però una grande utilità, che serve a tutti quelli che incappano nell’eccezionale e divieto di percorrenza delle riviere ad individuare la strada da percorrere.