La manifestazione di Milano del 14 gennaio ha mostrato con tutta evidenza la maturità e la consapevolezza delle donne nel rifiutare ingerenze e ricatti. Siamo convinte che non è più tempo di chiedere, ma ormai è tempo di esigere. Il 9 aprile (nonostante Berlusconi) andremo a votare. Se i partiti preparano le liste al maschile, non votiamoli più.
E’ una proposta che dovrebbe essere presa in considerazione da tutte le donne stufe si essere mal rappresentate ed esasperate dalla pressione moralistica e paternalistica praticata da gran parte dei nostri rappresentanti politici.
Abbiamo un Parlamento in cui i maschi rappresentano il 90,2% della totalità: le donne alla Camera sono 64, al Senato 24, numeri ridicoli. Ma basta guardare al Consiglio regionale dove il centro sinistra non ha nemmeno una rappresentante donna.
Una situazione che esprime una patologia del potere, una debolezza della democrazia, uno spreco di risorse. Le donne sono pronte per la politica, ma esiste un blocco del gruppo dirigente che viene pagato non solo dalle donne, ma anche dai giovani che non riescono a farsi avanti. Il potere logora chi non ce l’ha, è la celebre frase di un gerontocrate: sarebbe ora di smetterla.
Abbiamo una sola arma, il voto. Usiamola con consapevolezza contro chi non vuole mettere in pratica la Costituzione e continua a praticare la discriminazione.
Donatella Gasperi