LEGAMBIENTE, AMICI DELLA BICI E ASU si aspettano da Ivo Rossi una scelta come quella di Reggio Emilia dove sono stati aboliti i sensi unici
Dopo le polemiche di luglio sulle multe ai ciclisti e le proposte di Legambiente, Amici della Bicicletta e ASU i tecnici del settore Mobilità del Comune hanno rispettato i tempi e dopo la pausa estiva hanno verificato, Codice della strada alla mano, la possibilità di rendere sperimentalmente ciclabile nei due sensi di marcia via San Francesco e via Ospedale, che attualmente sono a senso unico.
“Una striscia gialla a terra sancirà la legalità di quanto di fatto già avviene da anni ai sensi del buon senso” – commenta Andrea Nicolello, VicePresidente di Legambiente.
“Via San Francesco è la direttrice naturale per entrare ed uscire dal Centro storico per tutti coloro che risiedono, lavorano o studiano nei quartieri est. Via Ospedale è una preziosa bretella che permette di raggiungere gli istituti e le cliniche. Centinaia di ciclisti le percorrono quotidianamente nei due sensi senza che ciò causi incidenti. Anzi, rispettando i sensi unici sarebbero costretti a percorrere strade più lunghe e trafficate, come via Falloppio e Giustiniani, dove aumentano i pericoli incidenti per le bici”.
E per tutte le altre strade del centro storico, alcune più strette, dove non si ragggiunge la larghezza prevista dal codice della strada per istituire doppi sensi per le bici?
Tecnici ed ambientalisti concordano sul percorso da seguire. Modificare, semplificandola, la classificazione viaria delle strade di Padova, che oggi suddivide le strade fra quelle di scorrimento, interquartierali, intraquartierali, interzonali e locali. Essendo un collegato del Piano del Traffico questa classificazione può essere cambiata. Acquisiti i pareri dei vari settori e dei quartieri, per la prossima primavera tutte le vie, ad eccezione di quelle di scorrimento ed interquatieri, potranno diventare strade locali. A quel punto sia in centro che in periferia potrà essere adottato il doppio senso di marcia per i ciclisti in vie a senso unico, a prescindere da quanto prescrive il codice della strada, insieme ad altri provvedimenti di moderazione del traffico altrimenti preclusi.
La palla torna quindi in mano a Ivo Rossi. E’ l’ora di una decisione politica che indichi con chiarezza che la bicicletta è il mezzo che si vuole favorire.
“E’ quanto hanno deciso al comune di Reggio Emilia, che dal 22 settembre sarà la prima città dopo Ferrara nel cui centro storico vengono messi al bando i sensi unici per le biciclette”. Doppio senso di marcia per i ciclisti dunque; le automobili, non adatte ai centri storici perchè troppo ingombranti ed inquinanti, la smetteranno di imporre disagi anche agli altri utenti della strada.
“L’amministrazione comunale ha esteso il limite dei 30 chilometri orari per le auto a tutto il centro storico e al tempo stesso ha sancito che «all’interno di quest’area, nelle strade regolamentate a senso unico sarà consentita alle biciclette la circolazione nei sensi unici». Senza bisogno di disegnare piste ciclabili o corsie riservate, s’intende. Rivoluzione a basso costo. Il Comune segnalerà il cambiamento ai varchi d’accesso del centro utilizzando la segnaletica europea. Il motivo della rivoluzione antiproibizionista in strada? «Aumentare la sicurezza dei ciclisti e facilitare l’uso della bici»”, dichiara la giunta reggina nell’articolo apparso sulla “Nazione” del 12 settembre e ripreso il giorno dopo da “EcodalleCittà”.
Legambiente, Amici della Bicicletta, Asu e migliaia di ciclisti padovani attendono buone notizie come queste dall’incontro con l’assessore Ivo Rossi previsto il 26 settembre.