Sono tre gli appuntamenti che domani (mercoledì 14) Legambiente organizza all’Arcella per sensibilizzare sulle ragioni del “No alle Torri” (soluzione A sulla scheda della consultazione popolare).
Dalle dalle 8.30 alle 13.30 in via Tiziano Aspetti Angolo Piazza Azzurri d’Italia i volontari di Legambiente effettueranno rilevazioni con il fonometro per misurare l’intensità del rumore: un altro fattore d’inquinamento fortemente presente nell’area che verrebbe aumentato con l’edificazione dell’Ecomostro.
Inoltre un altro punto informativo con volantinaggi sarà davanti all’Alì di via Segantini angolo via Ansuino da Forlì, dalle 10,30 alle 12,30.
La sera i residenti sono invitati a partecipare l’Assemblea pubblica alle ore 21,00 presso la scuola media Donatello di via Pierobon. “Per conoscere le molte ragioni del No alle Torri, per una vera riqualificazione dell’Arcella” è il titolo dell’incontro a cui interverranno: Luisa Calimani – architetto della rete degli Urbanisti “Città Amica”, già senatore DS, Lorenzo Cabrelle – Ingegnere Legambiente Padova, Ilario Simonaggio Segretario Generale CGIL, Giorgio Sacchetto – Segretario Rifondazione Comunista sezione Arcella.
Intanto Legambiente denuncia un nuova falla nel progetto d’edificazione. “Come per l’impatto ambientale, anche per quanto riguarda l’impatto sulla viabilità non è stato presentato nessuno studio viabilistico” A parlare è Lorenzo Cabrelle, ingegnere di Legambiente. “Nella relazione accompagnatoria al progetto votato dalla Giunta il 28 febbraio scorso, leggiamo solo – si badi bene – di un’ipotesi di interruzione del traffico lungo via T.Aspetti sostituita da una viabilità anulare che si sviluppa, ad est, attraverso la nuova strada adiacente ai fabbricati, via Guarnieri, via Pierobon, via Paganini, ed infine via Zanchi, e, ad ovest, attraverso via Ansuino da Forlì, via Lippi e via Moroni prolungata fino all’innesto con via Aspetti. L’idea di interrompere il traffico lungo via Aspetti è apprezzabile, ma la soluzione proposta, troppo a ridosso delle aree pubbliche, finirebbe per strozzare il nuovo insediamento. Il tutto trattato in poche righe. Comunque è particolarmente grave – conclude Cabrelle – che un progetto di questa portata non sia corredato da un vero studio viabilistico e da un vero piano sulla gestione della mobilità, cosa che la dice lunga sull’approssimazione del progetto e sulla necessità di rifiutarlo, votando la soluzione A, per impedire il sorgere di un insediamento i cui impatti non sono stati minimamente previsti dal Comune.