L’ANALISI DEI DATI INDICA CINQUE PRIORITA’ CHE L’AMMINISTRAZIONE DEVE AFFRONTARE ENTRO FINE MANDATO”.
“INUTILI E CONTROPRODUCENTI LE RECENTI SCELTE RIGUARDANTI IL CENTRO
Ecosistema urbano è la “fotografia ambientale” scattata annualmente a tutti i capoluoghi italiani da Legambiente in collaborazione con il Sole 24 Ore, delineata attraverso 18 indicatori ambientali grazie ai dati forniti da Comuni, Istat, Ispra e Aci.
In questo Focus su Padova per la prima volta, andiamo oltre la foto del 2019 e cerchiamo di delineare un’immagine più dinamica approfondendo in più anni il confronto dei dati degli indicatori più significativi.
“I dati dei 18 parametri registrati nel 2019 confrontati con quelli del 2018 danno il seguente risultato: 6 migliorano ma 9 sono stazionari e 2 peggiorano (1 non è confrontabile per la diversa metodologia di rilevamento)- spiega Lucio Passi Dirigente di Legambiente Padova. Nella classifica generale dei capoluoghi, nel 2019, Padova risulta 39esima, perdendo 3 posizioni dall’anno precedente”.
LE ALTRE CITTA’ VENETE
A livello Veneto fanno meglio di Padova: Belluno sesta, Treviso 11esima, Venezia 27esima. Dietro la città del Santo troviamo: Vicenza 58esima, Verona 70esima, Rovigo 78esima.
LA TENDENZA
“Se è vero – argomenta Passi – che per la prima volta dal 2015 aumenta il numero degli indicatori ambientali in miglioramento, il quadro resta quello di una città che fatica a superare i suoi limiti storici, quando la qualità ambientale a Padova era ancora considerata marginale. Infatti, se guardiamo agli ultimi quattro anni i parametri stazionari sono sempre i più numerosi, come possiamo vedere qui sotto”.
2018 rispetto al 2017: 10 stazionari, 4 peggiorano e 4 migliorano.
2017 rispetto al 2016: 8 stazionari, 6 peggiorano, 2 migliorano, 1 non confrontabile (quell’anno furono solo 17 gli indicatori analizzati).
2016 rispetto al 2015; 7 stazionari, 6 peggiorano, 3 migliorano, 1 non confrontabile.
(La non confrontabilità deriva dal fatto che negli anni alcune metodologie di rilevazione degli indicatori sono state modificate).
I DATI PARAMETRO PER PARAMETRO
Si veda anche la tabella alla fine
“Per capire ancor meglio la tendenza della nostra città – annuncia Passi-. quest’anno, per la prima volta, forniamo il confronto dei dati di alcuni indicatori particolarmente significativi non solo con il 2018 ma anche con alcuni anni precedenti”.
MIGLIORANO
* Trasporto Pubblico Locale: dopo anni di caduta libera i viaggi per abitante annui effettuati su mezzi pubblici (Km/vettura/abitanti/anno) passano dai 126 del 2017, ai 129 del 2018 e ai 131 del 2019.
* Percorrenza annua sui mezzi pubblici: sale dai 30 del 2017 e 2018 ai 31 del 2019.
* Raccolta differenziata: passa dal 54,1 % del 2017 e 2018 al 56,1% del 2019 sul totale dei rifiuti prodotti.
* Produzione pro capite rifiuti (kg/ab/anno). Per la prima volta da anni si ferma e anzi arretra il bulimico aumento dei rifiuti prodotti: passo dai 602 Kg del 2018 ai 593 del 2019.
* Alberi ogni 100 abitanti: 22 nel 2018, 23 nel 2019.
* Consumi Idrici: il consumo giornaliero pro capite sull’erogato passa dai 151 litri del 2018 ai 148 del 2019.
“Visto il miglioramento di quasi tutti questi parametri, quelli che dipendono dalla scelte individuali facilitate dal miglioramento di alcuni servizi urbani, non è azzardato – suggerisce l’esponente di Legambiente -indicare la sempre maggiore diffusione nella cittadinanza di stili di vita più sostenibili.
STAZIONARI (dati uguali nel 2019 e 2018)
* Isole pedonali: 0,85 mq per abitante (anche nel 2017 e 2016).
* Morti e feriti per Incidenti stradali: 7 ogni 1000 abitanti (anche nel 2017).
* Auto circolanti 60 ogni 100 abitanti (anche nel 2017).
* Impianti per l’energia solare installati su edifici pubblici: 30 Kilowatt ogni 1000 abitanti (anche nel 2017 e 2016).
* Capacità di depurazione delle acque di scarico 92% (anche nel 2017).
* Uso efficiente del suolo consumo di suolo (pro capite e efficienza insediativa): il cui indice è 7,40.
* Biossido di Azoto: Media annuale (considerando tutte le stazioni di rilevamento): 34 microgrammi per metro cubo d’aria.
* Pm10: è tra gli stazionari perché sebbene la media annuale diminuisce dai 35 microgrammi del 2018 ai 39 del 2019 aumentano considerevolmente i superamenti del limite di legge giornaliero: da 55 nel 2018 a 66 nel 2019 (vedi tabella).
* Piste Ciclabili: 17,75 metri equivalenti ogni 100 abitanti.
“Sulle Piste ciclabili– commenta Passi- notiamo un arretramento. I dati ci dicono che dai 18,36 metri equivalenti del 2014 si passa ai 18,76 nel 2015 e nel 2016. Poi nel 2017 scendono un po’, al 18,69, Ma soprattutto arretrano molto nel 2018 calando a 17,75 e restano allo stesso livello anche nel 2019. E’ un dato inaccettabile. Oggi più che mai, per battere lo smog e proteggersi dal Covid chiediamo si investire per potenziare le piste ciclabili. E questo anche per rispondere alle nuove esigenze della micromobilità elettrica e compensare le difficoltà del trasporto pubblico, che nonostante i miglioramenti resta insufficiente. Le nostre richieste sono in piena sintonia con il sentire comune dei cittadini, come testimoniano i 215 milioni del bonus per acquistare bici e monopattini elettrici esaurito in sole 24 ore tra il 3 e 4 novembre (Vedi nota 1).”
PEGGIORANO
* Ozono, media giorni di superamento: 31 nel 2018, 49 nel 2019.
* Perdite dell’acquedotto: 28% nel 2018, 29 % nel 2019.
VERDE URBANO
Metri quadri di verde urbano per abitante: 21.
“Il dato – spiega Passi -non è confrontabile con gli anni precedenti per il cambio della metodologia di rilevazione (sono molte e diversificate le tipologie di verde che compongono il verde urbano). Ma il confronto con le altre città colloca Padova al 56esimo posto in classifica. 55 capoluoghi hanno più verde di noi, 25 ne hanno il doppio o il triplo, fino ad arrivare, in alcuni casi, ad averne dieci volte tanto. Il che rende sempre più urgente impedire l’ulteriore edificazione nell’area del Basso Isonzo, trasformandola in Parco e implementare il progetto a scala più ampia del parco agro paesaggistico metropolitano”.
LE PRIORITA’ PIU’ URGENTI
Visti i dati presentati Passi conclude l’analisi dello stato e delle tendenze ambientali di Padova indicando le priorità d’intervento. “Non c’è dubbio che la (1)lotta al consumo di suolo e (2)l’ampliamento di parchi e verde, la (3)promozione della mobilità sostenibile per contenere lo smog, (4)cominciando col rilanciare le infrastrutture a favore della diffusione della ciclabilità e della mobilità elettrica, dovrebbero essere le priorità dell’Amministrazione entro la fine del mandato. Ma il prima possibile bisogna (5)chiudere le falle aperte in centro che attirano nuovi flussi di traffico che attraversa la città”.
I FRENI AL CAMBIAMENTO
“Diversi indicatori – mette in chiaro Sandro Ginestri, Presidente di Legambiente Padova, traendo le conclusioni politiche – non sarebbero negativi o stazionari se l’Amministrazione fosse riuscita a realizzare molti degli obiettivi ambientali del suo programma che ad oggi non sono stati ancora raggiunti. Certo, non si posso negare lentezze e indecisioni proprie dell’Amministrazione, ma il raggiungimento degli obiettivi programmatici è stato fortemente ostacolato da vari soggetti preoccupati di tutelare presunti interessi economici, a scapito della salute e del benessere collettivo.
“Si tratta della logica economica – aggiunge Passi -per cui ciò che conta è raggiungere risultati economici a breve termine. A causa di questa vecchia logica molti non hanno ancora compreso le grande opportunità di sviluppo economico offerte della “rivoluzione” green in atto in molti settori: si pensi agli incredibili passi in avanti fatti dalla green mobility in pochissimi anni. E per lo stesso motivo poco si curano della salute e del benessere collettivo, nemmeno quando si parla di soldi”.
“Eppure una recente ricerca – continua Ginestri – ha stimato che tutta la comunità padovana paga i costi prodotti da traffico ed inquinamento 2445 euro pro capite all’anno tutti gli anni (vedi nota 2). Non stupisce che per facilitare il raggiungimento dei loro obiettivi facciano costantemente pressione sull’Amministrazione. Cosa che ha amplificato le timidezze già presenti in settori della maggioranza che governa Padova.
“Tra i soggetti imprenditoriali più agguerriti – sottolinea il Presidente di Legambiente – spiccano alcune associazioni dei commercianti e la loro strenua battaglia contro una coerente strategia per la riduzione di traffico e smog. Ne è simbolo la loro rivendicazione di un mega parcheggio nell’area dell’ex caserma Prandina.
“Solo pochi giorni fa – si rammarica Ginestri – l’Assedio di Ascom, Confesercenti e Appe ha aperto un prima breccia nell’Amministrazione. Il cavallo di Troia è stata la richiesta di sostenere gli esercizi del Centro in difficoltà a causa delle restrizioni anti Covid. Il bottino dei Commercianti è cospicuo: 100 posti in più alla Prandina, altri 250 parcheggi gratuiti nelle zone di accesso al centro dopo le 14 . E con un escamotage si potrà entrare in auto nella ZTL. . Positiva invece la gratuità dei parcheggi scambiatori esterni. Il cedimento dell’Amministrazione è pericoloso: gli amministratori hanno dichiarato che sono misure provvisorie e che appena superata la pandemia verranno meno. Lo auspichiamo fortemente. Ma a Padova – avverte Ginestri- storicamente le misure transitorie diventano permanenti, come molti parcheggi”.
“Per altro – conclude Passi – nelle Piazze, come riporta la stampa locale e numerosi post su facebook, Sabato e Domenica si sono verificati numerosi assembramenti nel Piazze. E visto che una delle misure essenziali per contrastare la pandemia consiste nell’evitare proprio gli assembramenti il cedimento sulla ZTL appare come un regalo alla diffusione del Covid”.
BOX “l’ineluttabile transizione”
L’ossessione per l’auto “ovunque” ha vinto un piccola “battaglia” ma è destinata a perdere la “guerra”
In tutta Europa avanza una rapida transizione dei sistemi di trasporto, come ci ricordano i 60 miliardi di euro che molte aziende hanno deciso di investire in fabbriche di batterie e auto elettriche. La transizione sta già contagiando l’Italia che tra il 2019 e il 2020 ha a varato provvedimenti e bonus per promuovere ciclabilità e micromobilità elettrica, anche se è ancora molto lontana dalle politiche di limitazione dell’auto di molte nazioni. Si diffondono sempre di più le grandi città europee che hanno varato precise percorsi e scadenza per diventare car free – senz’auto In Italia Si muove in tal senso l’ ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità e parla di. “ineluttabile transizione” e ha ragion veduta: Il pay-per-use mobility nel 2019 hanno toccato la quota record del 25% dell’immatricolato e oltre 1 milione di veicoli circolanti. La pandemia sta accelerando questo cambiamento.
E evidente che con la diffusione della car sharing, delle auto a noleggio, del pay-per-use mobility alla diminuzione del parco auto circolante, a cui contribuirà il boom della micromobilità elettrica e la riscoperta della bicicletta. Anche il Green Deal europeo contribuirà alla riduzione delle auto finanziando modalità alternative di mobilità.
La green mobility, oggi più che mai è percepita dai cittadini come cruciale per battere l’inquinamento e tracciare un futuro sostenibile. La risposta delle Amministrazioni locali non può che essere quella di ridisegnare lo spazio pubblico e di riequilibrare le varie modalità di spostamento.
Nota 1
Sono andati esauriti in un solo giorno, dal 3 al 4 novembre i 215 milioni di euro del “Programma sperimentale buono mobilità” per l’anno 2020 voluti dal Ministero dell’Ambiente per acquistare bici, e-bike e monopattini elettrici. Lo conferma il Ministero stesso.
Nota 2
Padova è la terza, tra ben 432 città europee analizzate per costo pro capite: 2455 euro ogni anno negli ultimi anni. Fonte European Public Health Alliance.
PADOVA, ECOSISTEMA URBANO 2020
COMPARAZIONE PARAMETRI RIFERITI AGLI ANNI-2018-2019
Fonte: Ecosistema urbano, Legambiente, Ambiente Italia, 2020 (dati Comune di Padova, Aci, Istat. Ispra 2018- 2019)
*Pm10. Media del n° giorni di superamento del limite di legge rilevati in tutte le centraline di Padova.
** Pm10. Microgrammi per metro cubo d’aria: Media dei valori medi annuali rilevati in tutte le centraline di Padova.
*** Ozono. Media del n° giorni di superamento del limite di legge rilevati in tutte le centraline di Padova.
**** NO2. Media dei valori medi annuali rilevati in tutte le centraline di Padova.
*****Il punteggio dell’indicatore sull’uso efficiente del suolo (0-10) è composto da due indicatori: il consumo di suolo pro capite, fotografia dello stato di fatto alla soglia più recente, e la ‘land use efficiency’, indicatore SDG, che valuta i cambiamenti di consumo di suolo in relazione alla variazione di residenti. Fonti dei dati sono le rilevazioni demografiche annuali ISTAT e i rapporti ISPRA per il consumo di suolo, questi ultimi disponibili con regolarità