“Piccoli miglioramenti e piccoli peggioramenti: le performance ambientali della nostra città non sono molto dissimili da quelle dello scorso anno, ma molte città fanno meglio di noi e così perdiamo 8 posizioni nella classifica di Ecosistema urbano.” Così Lucio Passi – portavoce di Legambiente Padova – nel commentare i risultati ottenuti dalla città del Santo in Ecosistema urbano, la “fotografia ambientale” dei capoluoghi che Legambiente scatta annualmente, in collaborazione con il Sole 24 ore: Padova è scesa dalla cinquantaquattresima al sessantaduesima posizione (scarica qui classifica generale).
“In dieci anni – continua Passi – Padova è andata su è giù sempre e solo nella parte medio bassa della classifica: nel 2001 era a 64esima, nel 2005 76esima, lo scorso anno 54esima, ora di nuovo 62esima. Un decennio in cui è salita e scesa nelle medesime – per nulla lusinghiere – venti posizioni, non avvicinandosi mai alle città virtuose.
L’analisi di questa tendenza porta ad un’amara considerazione: a parte singole, rare eccezioni individuali, sono i governi della nostra città nel loro complesso, a non vedere l’ambiente come opportunità di sviluppo. Le azioni necessarie per risollevare la nostra economia sono le stesse che farebbero bene all’ambiente: serve puntare sull’intreccio tra qualità territoriale, qualità delle risorse umane, coesione sociale, economia della conoscenza. Né gli amministratori vedono l’ambiente come elemento che deve attraversare e coordinare tutte le altre politiche, e così gli Assessori all’Ambiente vengono lasciati soli, quando non isolati … E così la politica urbanistica continua la corsa all’edificazione…. Con tutti i guasti a cascata che comporta: aumento della mobilità privata, inquinamento, perdita di qualità territoriale…
Tornando ai dati di oggi: pochi i miglioramenti veramente sensibili (vedi qui i dati confrontate con i capoluoghi del Veneto):
Aumenta di molto la capacità di depurazione della rete fognaria che passa dal 68 all’87 %. Continua lo sviluppo delle piste ciclabili: 19 metri per abitanti contro i 17 dell’anno precedente e 16 dell’anno prima. Bene anche il solare fotovoltaico: i kilowat installati sugli edifici pubblici ogni 1000 abitanti passano dall’0,08 allo 0,13.
Per il resto Padova è sostanzialmente ferma, con piccoli spostamenti in meglio o in peggio che non fanno una vera differenza della qualità ambientale e che permettono alle città che fanno meglio di noi di superarci “in classifica”:
– Isole pedonali ferme dall’anno scorso a 0.80 mq per abitante, come pure le Zone a traffico Limitato, ferme a 6,10 mq per abitante.
– Piccoli miglioramenti per quanto riguarda alcuni inquinanti atmosferici: la media annuale del biossido di azoto scende da 43,4 dell’anno precedente a 42,5 microgrammi per metro cubo, quella del Pm10 resta attorno ai 42 microgrammi per metro cubo, mentre i giorni di superamento del limite di legge dell’ozono aumentano sensibilmente.
– La perdita della rete idrica diminuisce dal 36 al 35 % e conseguentemente i consumi idrici procapite: da 153 litri a 152.
– Aumenta (peggiora), e non poco, la produzione procapite di rifiuti, che passa da 646 chili a 662, anche se la raccolta differenziata passa dal 40 al 43%.
– Sono 148 i viaggi per abitante sui trasporti pubblici contro i 147 dell’anno precedente ma aumentano anche le auto ogni 100 abitanti: da 58 passano a 59. Anche i motocicli procapite aumentano da 12 a 13 ogni 100 abitanti. Il verde urbano passa da 9.75 a 9.88 metri per abitante, il consumo di elettricità domestica aumenta ancora passando da 1289 a 1305 Kwh per abitante.
Ecosistema urbano utilizza 27 indicatori elaborati dalla UE per stimare la salute ambientale delle città italiane: la ricerca utilizza dati forniti dai Comuni stessi.
Chi volesse tutto il dossier completo di Ecosistema Urbano può richiederlo all’ufficio stampa nazionale di Legambiente 06.86268379-76-53-60-99