E´ noto che l´inquinamento da Pm10 (ubiquitario, diffuso su una zona che non riguarda solamente i grandi centri urbani) richiede interventi strutturali per diminuire il traffico veicolare, la prima fonte dell´inquinamento, responsabile in città fino al 70%, in ambito extraurbano fino al 50% (fonte CNEIA – Ministero Ambiente). La soluzione sta dunque in un piano comune e strategico che coinvolga Regione, Province e Comuni volto a togliere auto, furgoni e camion dalle strade venete e spostarli su vettori con minor impatto ambientale.
Che sia la strategia giusta lo dimostrano i dati sul PM10 diffusi in questi giorni con una diminuzione a Padova dei superamenti, fin´ora “solo” 119 contro 157 del 2006, anche se va tenuto conto che per 11 giorni tra fine ottobre e novembre la centralina della Mandria non ha rilevato l´inquinamento e per 36 giorni quella dell´Arcella (in via di riposizionamento). E´ una leggera inversione di tendenza che deve spronarci a continuare sulle politiche delle risposte strutturali.
In città non è solo l´aria a premiare gli investimenti, lo sono anche i padovani. Nel 2007, invertendo un trend anche nazionale, il numero di viaggiatori sui mezzi pubblici padovani è aumentato del 1,6%, 500.000 nuovi viaggiatori che per 2/3 hanno scelto il tram e per 1/3 gli autobus con frequenza migliore. Un dato che dimostra che se il mezzo pubblico c´è, è veloce, puntuale e frequente viene usato. Per questo Legambiente chiede al Comune non solo di confermare il finanziamento aggiuntivo a favore del trasporto pubblico di 600.000 euro provenienti dalle multe della ZTL ma di raddoppiarlo. Altri 600.000 euro permettono di trasformare il 3 e il 16 in linee forti, cioè con frequenze di 10´. Due linee da potenziare perché strategicamente importanti per drenare traffico di ingresso in città dalle direttrici sud e sud-ovest, che transitano là dove fra pochi mesi sorgeranno due nuovi parcheggi scambiatori da 500 posti. I soldi per l´operazione ci sono perché le infrazioni in ZTL, attestate a 400 al giorno, corrispondono, con una riscossione al 50%, ad un ricavo di 4 milioni di euro
Ma gli investimenti strutturali devono riguardare anche altri enti, in primis la Provincia che ha bloccato da tempo un progetto strategico, la costruzione delle linea ferroviaria ABANO – Interporto di 17 km, la cosiddetta “gronda sud”, per la quale esiste una legge regionale ed un protocollo d´intesa con RFI ed un progetto preliminare. Una infrastruttura che garantisce a Padova di completare l´anello ferroviario.