GRA E ARCO DI GIANO NON DIMINUIRANNO TRAFFICO E INQUINAMENTO
LEGAMBIENTE: “RISCHIANO DI AUMENTARLI”

I perni scelti dal Sindaco per combattere lo smog e limitare il traffico in entrata in città
(290mila spostamenti giornalieri su auto di pendolari provenienti da fuori) che sono il Gra (Grande raccordo anulare) e l’Arco di Giano alla lunga favoriranno proprio traffico e inquinamento atmosferico. Così Lucio PassiCoordinatore di Legambiente Padova – commenta l’intervista del Sindaco Flavio Zanonato rilasciata al Mattino di giovedì 29.

 

“Più o meno dieci anni fa – continua Passi – Zanonato diceva che una volta completato l’anello delle tangenziali si poteva intervenire per bloccare il traffico d’attraversamento della città dirottandolo sulle tangenziali. Adesso l’anello e completo ma si preferisce rimandare al futuribile Gra per far questo.”

 

“Manca, mi sembra, la volontà di limitare il traffico in entrata in città, che sarebbe realizzabile con l’obbligatorietà di lasciare l’auto in parcheggi scambiatori da realizzare all’inizio delle radiali che in città,  serviti da trasporto pubblico potenziato. Questa è un’alternativa – meno costosa e più ecologica – al Gra, la cui realizzazione, invece distoglie risorse da questi progetti. Pensare al Gra come soluzione dei mali della mobilità, poi, significa  continuare a ragionare in termini di primato della gomma anche rispetto ai grandi trasferimenti di merci. Senza contare ,infine, che le grandi strade diventano automaticamente la calamite di speculazioni e lottizzazioni sui territori adiacenti.

 

Purtroppo – al di là del metrobus – non vediamo segnali consistenti per il rilancio del trasporto pubblico e per l’utilizzo della rete ferroviaria a livello metropolitano.”

 

“Per quanto riguarda l’ Arco di Giano,  confermare il passante dell’Arcella, quando ormai è funzionante anche l’ultimo tratto di tangenziale nord che permette al traffico di aggirare il quartiere, significa invece inserire una cesura irrimediabile fra centro e nord di Padova,  fatta oltre che di asfalto di un fiume di auto che andranno da est ed ovest della città transitandovi in mezzo. “

 

Infine Passi conclude sul traffico in centro storico: qui il banco di prova per misurare le reali intenzioni del Comune è declinabile in quattro scelte. La prima: a metrobus in funzione sarà drasticamente ridotto il traffico privato lungo la sua linea? La seconda: saranno utilizzati come vero deterrente i “varchi elettronici” (telecamere) di controllo a regime da febbraio? La terzo: si svilupperanno realmente i progetti di pedonalizzazione? La quarta: sarà riorganizzata –  sappiamo che è tecnicamente possibile – la segnaletica in centro trasformandolo in area a ciclabilità diffusa, come realizzato a Ferrara e Reggio Emilia?