«Abbiamo deciso di accogliere – ha affermato chiaramente il sindaco
Flavio Zanonato – la proposta formulata da Legambiente di destinare 1,5 milioni di euro introitati dalle multe dei trasgressori della Zona a traffico limitato per migliorare le frequenze degli autobus di linea». Venerdì 15, ai lati del primo cittadino, in sala Bresciani Alvarez, siedono l’assessore all’Ambiente Francesco Bicciato e Lucio Passi di Legambiente.
«Con un milione e mezzo – sottolinea Passi –
possiamo portare a otto il numero delle linee che hanno una frequenza pari o inferiori ai 10 minuti». Attualmente le «linee forti» sono solo tre su diciotto (proposta Legambiente su frequenze
clicca qui).
Come misura strutturale antismog nel settore mobilità (che a Padova è la principale fonte di emissione di polveri sottili) Legambiente ha proposto all’Amministrazione Comunale l’utilizzo degli introiti delle multe dei trasgressori della Zona a Traffico Limitato per migliorare le frequenze degli autobus di linea con l’obiettivo di trasferire quote di mobilità dal trasporto privato a quello pubblico.
Investendo 1,5 milioni di euro è possibile: avere 8 linee di forza(5 in più rispetto alle attuali) con frequenze a dieci minuti e le rimanenti 10 linee con frequenze a 15 minuti. Se la proposta fosse realizzata produrrebbe questi risultati:
- Maggior numero di corse giornaliere: più 350 (più 18% rispetto al 2005)
- Utenza potenziale giornaliera: più 14.700 passeggeri/giorno (calcolata in base alla media/giorno/passeggeri nel 2005, cioè 42 passeggeri per veicolo APS)
- Utenza potenziale settimanale più 102.900
- Aumento potenziale rispetto ai passeggeri trasportati lo scorso anno: più 13% (circa 115mila passeggeri giorno trasportati nel 2005)
- Aumento della capienza offerta: più 30.000 posti teorici/giorno.
Aumentare le frequenze è possibile fin da subito anche nelle ore di punta perché quest’anno l’APS Holding ha aumentato del 20% il suo parco autobus.<
Ma è possibile calcolare quante emissioni di Pm10 in atmosfera si risparmiano con questo potenziamento del trasporto pubblico? Vediamo come:
L’Arpav è riuscita quantificare parzialmente i risultati delle targhe alterne dello scorso anno, monitorando i veicoli sui principali archi stradali. In questi si è avuta una diminuzione media di veicoli circolanti di 3700 al giorno. Le targhe alterne si ripetevano due giorni alla settimana, quindi i veicoli in meno sono stati 7400 per le 17 settimane in cui è durato il provvedimento. In tutto 125.800 veicoli in meno, che spalmati sull’arco di un anno significa 345 auto in meno al giorno.
In termini di diminuzione di emissioni in atmosfera, secondo le parziali stime ARPAV, questa diminuzione di auto in una giornata di targhe alterne equivaleva a meno 1,3 kg di polveri sottili al giorno. 2,6 kg alla settimana per 17 settimane, per un totale di 44 chili risparmiati in un anno. (Il risparmio complessivo dovuto alle targhe alterne e più elevato, ma ARPAV dichiara di non essere in grado di quantificarlo.)
Quindi basterà una media giornaliera di 345 persone che invece di utilizzare il veicolo privato usino il bus per risparmiare 44 chili di polveri sottili all’anno. Un risultato che, grazie alla maggiore appetibilità del servizio pubblico più frequente, ci sembra sicuramente alla portata.
Se invece saranno 1000 le persone che rinunceranno all’auto per il bus risparmieranno 130 chili di Pm10 all’anno.
- 3000 persone faranno risparmiare 390 chili all’anno: più di un chilo al giorno.
- Se l’utenza giornaliera da potenziale divenisse effettiva, cioè 14.700 persone lasciassero l’auto per il mezzo pubblico risparmieremmo 5.2 chili al giorno: due tonnellate all’anno.
Servono però adeguate politiche di contenimento del traffico da parte del Comune per incentivare il trasbordo dall’auto al bus. Ad esempio la politica della sosta. E’ noto che aumentando gli stalli a pagamento dentro la città si ottiene una diminuzione dell’utilizzo dell’auto. La sosta nei parcheggi scambiatori con l’autobus ai capolinea invece dovrebbe essere compresa nel prezzo del biglietto del bus. Politiche necessarie anche in previsione della riorganizzazione delle linee con l’entrata in funzione del tram. E poi c’è la strada del road pricing.
Legambiente auspica che sia giunto il momento di un salto di qualità nella lotta allo smog. Nessuna lotta all’inquinamento può avere successo se la città non viene coinvolta capillarmente e globalmente. Per questo motivo proponiamo che il Comune avvii un tavolo permanente di concertazione per la lotta all’inquinamento atmosferico con l’obiettivo di siglare un patto (definito in base a strumenti tecnici che consentono di individuare dove e come intervenire) con l’obiettivo di diminuire ogni anno una certa quota di emissioni d’inquinanti. Un patto che veda un’assunzione di responsabilità da parte di ogni soggetto partecipante al Tavolo che si traduca in impegni fattivi in un’ottica di corresponsabilità rispetto ad un’emergenza ambientale che è prima di tutto sanitaria. Infatti affinché il potenziamento del trasporto pubblico riesca bisogna tirare di più le briglie al traffico.