Il lavoro affronta la correlazione tra le condizioni ambientali e l’insorgenza di tumori e leucemie, considerando le diverse fonti di inquinamento ambientale: l’assunzione di sostanze cancerogene attraverso l’alimentazione, attraverso l’esposizione all’inquinamento atmosferico, all’amianto, alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, nonchè il ruolo di grandi impianti a rischio, quali acciaierie, centrali a carbone e inceneritori. Le centrali a carbone in particolare, nelle aree in cui sorgono causano un’alta percentuale di inquinanti rispetto alle altre fonti di inquinamento. Le sostanze ad attività cancerogena emesse in quantità enormi dalle centrali a carbone sono: polveri sottili, benzopirene, diossine, benzene, miroinquinanti inorganici (Cd, Cromo, Mn, Ni, Pb, Cu,Co, Hg, Arsenico, Vanadio, Silicio), isotopi radioattivi naturali.
La pericolosità delle poveri sottili, (PM 2.5), dipende anche dal fatto che i metalli pesanti, gli isotopi radioattivi naturali e gli idrocarburi policiclici aromatici tendono a concentrarsi nella frazione più sottile delle polveri, quella cioè che non viene trattenuta dagli elettrofiltri e viene pertanto dispersa in atmosfera.
Un’ulteriore fonte di preoccupazione sono le enormi quantità di ceneri che derivano dalla combustione del carbone, in quanto è stato dimostrato il loro effetto genotossico e mutageno. Gli studi condotti sulle popolazioni residenti nei pressi di centrali a carbone hanno dimostrato un aumento dell’incidenza di tumori di laringe, polmoni e vescica. In alcuni studi condotti in Liguria, attraverso metodiche di bioindicazione lichenica, si è dimostrato che le aree più inquinate si rilevano nelle zone al cui centro sono insediate centrali a carbone (Savona, Genova, La Spezia).
Il progetto della Comunità europea EXTERNE ha dimostrato che il costo di produzione di elettricità dal carbone e dall’olio combustibile raddoppierebbe qualora fossero conteggiati i costi esterni, come i danni sanitari. Lo studio afferma: “Secondo gli scienziati, nell’anno 2000, l’inquinamento atmosferico ha causato la perdita di circa 3 milioni di anni di vita in tutta l’Europa. Questo corrisponde a più di 300.000 morti premature all’anno. L’inquinamento da centrali elettriche nell’Europa a 25 causa un impatto sulla salute, incluse la morbilità, equivalenti a decine di miliardi di euro ogni anno… Questi inquinanti riducono l’aspettativa di vita e danneggiano la salute dell’uomo (malattie cardiache, asma, cancro)”.
Il libro è scaricabile qui dal sito dell’associazione.
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