E’ dei giorni scorsi la notizia che Federico Contin, con la benedizione del Comune di Padova, vorrebbe ricavare negli spazi adiacenti le mura cinquecentesche, una pista da sci con annessi bar e cotillon.
A parte la dubbia compatibilità del “parco sciistico” con un monumento storico come le antiche mura, siamo allibiti di fronte a questa iniziativa, che ci dal punto di vista energetico è uno spreco, una vera e propria “strage termodinamica”.
Proprio mentre a Doha si prova a salvare il salvabile del futuro del pianeta e nel decennio più caldo da quando l’uomo tiene traccia delle temperature, questo progetto rappresenterebbe uno schiaffo al risparmio energetico e a tutti gli sforzi pubblici e privati per combattere il cambiamento climatico. Con che faccia il Comune potrà dire ai padovani di risparmiare energia se consentirà di sprecare decine di migliaia di Kw per creare la neve dove la neve non ci dovrebbe essere? Perché i padovani dovrebbero rispettare, con il riscaldamento, il limite di 19 in casa, gradi se Contin se utilizzerà l’energia elettrica prodotta da centrali carbone per fare sciare in via fra Paolo Sarpi? E ancora: che coerenza c’è con l’adesione di padova al Patto dei Sindaci (contro l’aumento dell’effetto serra) e il Piano di Azione Energetico che il Comune che sta redigendo?
Nessuno mette in discussione la validità di proporre lo sport invernale per tutti, ma se così si vuol fare ci sono altri modi per agire: come ad esempio portare i bambini con prezzi convenzionati sulle piste delle alpi finché neve ce n’è ancora, visto che il cambiamento climatico sta facendo sparire anche quella, oltre ai ghiacci del polo nord.