Legambiente scrive una memoria al Comune contro l’approvazione del progetto preliminare per la costruzione di nuove case nei terreni verdi adiacenti al Parco Iris. “Quando il progetto è stato presentato in commissione urbanistica – spiega Andrea Ragona, Presidente di Legambiente Padova – il Caposettore Fabris ha dichiarato che la domanda era regolare e che non si poteva non accoglierla. Una dichiarazione a nostro giudizio troppo frettolosa, visto che l’ultima stesura della domanda dei privati per avviare l’iter di lottizzazione è arrivata il giorno stesso in cui si è svolta la commissione. Con l’assistenza dell’avvocato Paolo Francesco Brunello, abbiamo infatti rilevato diverse irregolarità e carenze nella domanda presentata in Comune”. Secondo l’associazione ambientalista ad esempio il piano sarebbe del tutto inadeguato ad una valutazione da parte dei consiglieri, in quanto prevede la costruzione di nuove case e di parcheggi sopra ad edifici esistenti.
“Questo piano non può essere accolto, dichiara Ragona, anche perché ci sono altri vizi formali sulla identificazioni dei proponenti e sulla regolarità della documentazione presentata. Eppure il Comune sembra far di tutto per approvarlo e per far credere ai consiglierei che non c’è alternativa. Abbiamo segnalato ad esempio quanto parziale e fuorviante sia lo schema di delibera predisposto per l’approvazione del piano. In esso si richiama un ricorso al TAR presentato dai costruttori contro l’illegittimo silenzio dell’amministrazione, ma questo ricorso non è mai stato depositato in Tribunale e quindi in sostanza non esiste, anche perché non si può certo contestare al Comune un silenzio su una nuova domanda presentata nemmeno un mese fa. O ancora, l’approvazione del piano viene definita un atto dovuto, ma non è assolutamente vero. Il Comune deve esaminare la proposta, non approvarla per forza, tanto più alla luce delle irregolarità e incongruenze che abbiamo segnalato”.
Al contrario l’unico atto dovuto di cui dovrebbe farsi carico il Comune secondo Legambiente è la modifica della pianificazione urbanistica di quest’area. “Una modifica che si può fare anche in presenza di piani già approvati e in fase molto più avanzata di questo, purchè ce ne siano i motivi di interesse pubblico. Qui i motivi per non costruire sull’area verde ci sono eccome: basti pensare al rischio di allagamenti in una zona come quella di via Forcellini e via Canestrini. A Genova nei giorni scorsi ci sono state piogge che hanno raggiunto anche i 150 mm in un’ora, ossia tre volte tanto di quanto accade nel maggio del 2010 a Padova mandando sott’acqua l’intero quartiere. Non è questo un motivo sufficiente per il Comune per rivedere i progetti urbanistici in questa zona? Eppure nelle carte preparate dal Comune non si trova traccia di questa possibilità, lasciando intendere che costruire ancora sia l’unica cosa da fare.”
