LA PISTA CICLABILE IN VIA AVANZO SI DEVE FARE
Ed è possibile farlo senza tagliare 66 alberi ad alto fusto

Spazio per fare una pista ciclabile bidirezionale in via Jacopo d’Avanzo ce n’è quanto se ne vuole. Non serve tagliare gli alberi.

“Per farla – dichiara Andrea Nicolello, responsabile mobilità di Legambiente- serve una decisione politica precisa: quella di ridurre lo spazio alle auto.

Invece le Amministrazioni che si sono succedute in questi anni, dalla Destro a Zanonato, hanno deciso di trasformare quella via, secondo accesso alla stazione, in una tangenziale est – ovest. Oggi questo progetto di 6 km di strada di scorrimento da Padova Est a Padova Ovest è chiamata Arco di Giano; negli anni 80 era il passante urbano, quando almeno si aveva il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.

Fatti vari stralci, tra cui il discutibile e sovradimensionato Ponte (già) Verde ora dell’Unità d’Italia, si è arrivati al tratto che costeggia le case di prima Arcella.

Ed ecco il coniglio dal cilindro. Per assicurare scorrevolezza ai fiumi di macchine che l’attuale organizzazione viaria fa incanalare in quel punto (alla faccia delle pseudo politiche anti smog) si tolgono le bici dalla carreggiata e si mettono in pista. Peccato che lo si faccia sacrificando 66 alberi ad alto fusto, sani, che fanno da barriera al rumore della Stazione ferroviaria, che assicurano un decoro minimale ad una zona che soffre da anni di degrado, che depurano l’aria, che portano refrigerio nella calura estiva.

La pista va fatta, così come il nuovo percorso pedonale. Per Legambiente sono una priorità perchè lì si concentrano centinaia di ciclisti e pendolari che vanno verso la Stazione, oltre a chi si sposta nel quartiere, chi arriva in pista ciclabile dal famoso Ponte Verde o da San Carlo (e l’elenco potrebbe continuare ….).   Si investano dunque i 600.000 euro. Ma lo spazio per fare il percorso ciclo-pedonale lo si tolga alle 3 (sic) corsie auto pensate dagli Assessori  Rossi e Boldrin. Perchè è ora che questa città dia segnali in controtendenza. Uno dei problemi principali in città è il traffico di attraversamento, che non va assecondato, ma contrasto, fatto diminuire e quantomeno spostato sulle tangenziali. Ora che esiste quella Nord là va dirottato, non attirato nel Centro con l’illusione di averlo reso fluido” conclude Nicolello.

La maggioranza del Consiglio di Quartiere che ha fatto propria l’istanza di Legambiente e molti cittadini presenti: ogni progetto di riqualificazione consideri il verde esistente come una invariante dalla quale non si può prescindere.