L’agricoltura di qualità in piazza

Il mondo dell’agricoltura di qualità nazionale in vetrina a Padova per un intero week-end. La 3° Festa Nazionale dell’Agricoltura –organizzata dalla Confederazione Italiana Agricoltori- si svolgerà a Padova nei giorni 8, 9, 10 settembre 2006. La festa è l’occasione per portare l’agricoltura in città e svelarne i prodotti, il territorio e le tradizioni. Molti sono gli appuntamenti in programma e destinati a coinvolgere l’intera cittadinanza: convegni, attività sportive, musica, folklore, volontariato, prodotti tipici, cultura. Infatti, insieme ai momenti conviviali, sarà possibile condividere e approfondire tematiche importanti relative al futuro dell’agricoltura con personaggi autorevoli della politica italiana come i ministri De Castro, Melandri e Pecoraro Scanio.

Legambiente che porta avanti la Campagna LAIQ “Legambiente per l’Agricoltura Italiana di Qualità” non poteva mancare e sarà presente con un proprio banchetto in via Oberdan. LAIQ è nata circa 5 anni fa, con il nome di Mangimi Puliti, per fermare l’introduzione nei mangimi italiani dei prodotti transgenici. A distanza di 5 anni sono state coinvolte molte aziende mangimistiche che producono circa il 10% della produzione nazionale. Non solo. Grazie a LAIQ milioni di confezioni di carne e prodotti vegetali come pomodori, olio e pasta sono stati diffusi hanno raggiunto le tavole dei consumatori italiani senza ogm, senza residuo chimico, senza antibiotici promotori della crescita, senza animali allevati a catena.
La festa si articolerà quindi attraverso una variegata serie di proposte che permettono di vivere e scoprire l’agricoltura. In particolare, ad animare l’evento non saranno solo gli agricoltori giunti da tutta Italia, capaci di raccontare e spiegare le tecniche di produzione e trasformazione spesso millenarie di cui sono custodi, ma anche i loro prodotti. Infatti le vie del centro ospiteranno una mostra-mercato dei prodotti tipici di Padova e di tutta Italia. Girando tra i banchi, si potranno ammirare i lavori e assaporare le specialità che compongono il ricco patrimonio italiano e così apprendere, attraverso i sensi, la cura e l’attenzione che i produttori e gli artigiani dedicano alle loro “creature”. Sarà anche un goloso percorso di conoscenza e promozione dei prodotti e del territorio che questi rappresentano. Verrà dato spazio anche alla cultura e all’arte, in quanto il programma della festa prevede un pacchetto di visite guidate alle principali attrazioni della città di Padova: l’Orto Botanico, il Battistero del Duomo…

Un nutrito insieme di proposte d’intrattenimento riavvicineranno i cittadini alla storia e alle tradizioni: l’Infiorata di Spello, la sfilata di carrozze antiche, i gruppi folkloristici regionali, gli appuntamenti musicali e sportivi. Infine la festa vuole essere anche un momento di condivisione e promozione sociale. Pertanto interverranno associazioni di volontariato a presentare i loro progetti e attività, tra cui l’Associazione Nazionale Bonifiche, Irrigazione e Miglioramenti Fondiari (ANBI) per dare informazioni in merito ai problemi legati al dissesto idrogeologico, alla tutela dell’acqua e dell’assetto idrofluviale.

Non sarà dimenticato il ruolo che la donna svolge nella società e in agricoltura. A dare prova dell’importanza della presenza femminile nei contesti sociale e agricolo, vi è la forte partecipazione di aziende “rosa” (una cinquantina) che con le loro colorite esposizioni di prodotti allieteranno una delle zone più belle di Padova, il Ghetto. Sono tutte aziende condotte dalle donne dell’Associazione Donne in Campo, che -in seno alla CIA- si occupa di promuovere e sostenere la presenza femminile nelle aziende agricole. Filo conduttore dell’evento, che ne tesse la trama delle proposte, è la volontà di far comprendere ai cittadini il ruolo polivalente e fondamentale che svolge l’agricoltura nella e per la società. L’agricoltura è la custode degli spazi rurali, che preserva da molte minacce, produce beni e fornisce servizi per i quali merita un adeguato riconoscimento sociale.
La festa diventa quindi un pretesto per discutere di importanti tematiche legate al sociale e al territorio, oltre che un gioioso contributo alla valorizzazione e comprensione del ruolo, non solo economico, che l’agricoltura da sempre svolge nella società.