L’assessore Mariani scrive ancora

Il mio commento all’intervento “La madre di tutte le colate” (Ecopolis n. 82 del 19 ottobre 2006) è stato pubblicato sul n° 84 (2 novembre 2006), facendolo peraltro precedere da una nota che richiede una ulteriore precisazione.

1. Certamente, il verde pubblico “fruibile” a Padova (1.803.500 m²) è scarso, ma uno degli obiettivi della variante ai servizi è proprio quello di realizzare, almeno in parte, il “verde” da decenni disegnato sul PRG e mai espropriato. Se anche solo metà delle aree che il Comune acquisirà nel tempo con la perequazione (complessivamente 3.585.000 m²) venisse destinata a verde pubblico “fruibile”, la quota procapite verrebbe raddoppiata. E il PRG, anche dopo la variante ai servizi, destina ancora 5.524.000 m² a verde pubblico.
2. L’ipotesi che si sarebbero potuti lasciare decadere i vincoli per applicare, in via permanente, la disciplina per le aree non pianificate (Testo Unico per l’esproprio e L.R. 11/2004 art. 33) non è realizzabile, in quanto l’Amministrazione ha l’obbligo di colmare il vuoto normativo creatosi al decadere di un vincolo espropriativo, come ha anche recentemente riaffermato il Consiglio di Stato (sentenza 585/2005). La non ottemperanza a tale obbligo, oltre a risultare un palese aggiramento della legge, è sanzionabile con strumenti giudiziali quali: diffide, ricorso per silenzio-assenso, nomina di un commissario ad acta, azione per il risarcimento del danno.
3. La fissazione di indici di edificabilità più bassi di quelli adottati dalla variante sarebbe a sua volta contestato, in quanto rappresenterebbe un esproprio simulato (un cripto-vincolo), critica che ha già trovato condivisione in alcune pronunce dei Tribunali Amministrativi.

Luigi Mariani, Assessore all’Urbanistica Comune di Padova