Essere presbite può essere una virtù. Ernesto Milanesi e Sebastiano Cannetta, giornalisti e autori di Lega Land, l’affresco sul nordest uscito per la Manifestolibri, coltivano con cura questa virtù rimanendo legati all’oggi della cronaca e, allo stesso tempo, alla visione lunga degli accadimenti. Ricordano il rapimento della piccola veronese Patrizia Tacchella, del 1990, prova generale delle campagne mediatiche martellanti e manipolatorie, e tratteggiano il racconto puntuale, senza scordare nomi e cognomi, delle ultime manovre che la classe dirigente nordestina compie per consolidare, sulle mura marce di una società in crisi, il loro potere. Piccoli capitoli che cesellano ritratti e storie a ritmo incalzante: sullo sfondo lo sfarinamento sociale, il trionfo di vecchi vizi e accanite sopraffazioni [la nitida presentazione di Massimo Carlotto non è formale, ma chiave di lettura preziosa]. Le schiave che trattano il riciclo dei rifiuti chine a terra, sotto minaccia e una manciata di euro, accade a Padova, e la malavita che solca la laguna: spicchi di cronaca, gocce di pura inchiesta. Ogni storia si tira dietro l’altra e il filo di questi anni, di questo accadere, fino ad aiutare a trarne un senso: l’urgenza inderogabile di opporsi.
Ernesto Milanesi, Sebastiano Canetta, Lega-Land, 2010, p. 176, Manifestolibri [presentazione di Massimo Carlotto]
Gianni Belloni