“I risultati dell’indagine di Greenpeace, che ha analizzato campioni di acqua pubblica in alcune scuole del Veneto, hanno confermato la presenza di sostanze perfluoro-alchiliche nelle acque” – dice Andrea Ragona presidente di Legambiente Padova, esprimendo preoccupazione per i valori riscontrati nell’acqua di una scuola della città, sebbene molto inferiori a quelli rilevati nella zona rossa indicata dalla Regione Veneto ed ai limiti di legge.
“Confidiamo che ARPAV e gli enti gestori degli acquedotti avviino al più presto un approfondimento sull’eventuale contaminazione da PFAS anche dei pozzi che alimentano la rete idrica padovana”.
Ancora più importante, secondo Legambiente, è fare chiarezza ed individuare le cause dell’inquinamento. “È lo stesso plume inquinante della zona rossa del vicentino e del veronese oppure è un problema puntuale? Serve la massima trasparenza mettendo a disposizione fin da subito analisi e risultati” – continua Ragona.
Legambiente che dal 2013 segue il caso ricorda che le sostanze perfluoroalchiliche (PFASs) sono composti chimici impiegati dagli anni ’50 per la produzione di numerosi prodotti: impermeabilizzanti; insetticidi; schiume antincendio; vernici; rivestimento contenitori per alimenti; cera per pavimenti e detersivi. L’utilizzo più noto di questi composti è probabilmente per il rivestimento antiaderente delle pentole da cucina e nella produzione dei tessuti tecnici.
Tra gli acidi perfluorocarbossilici il più diffuso è l’acido perfluorottanoico (PFOA), il quale ha numerose applicazioni sia industriali che commerciali, un altro esempio è l’acido perfluorottanosulfonato (PFOS), intermedio chimico impiegato nella produzione di polimeri fluorurati e come tensioattivo nelle schiume degli estintori.
“Va sottolineato – conclude Ragona – che i PFAS sono riconosciuti a livello medico come interferenti endocrini, in grado quindi di alterare tutti i processi dell’organismo che coinvolgono gli ormoni. Alcune patologie riscontrate, la cui causa è attribuibile all’esposizione prolungata a queste sostanze, sono: tumore ai reni; cancro ai testicoli; malattie della tiroide; ipertensione in gravidanza; colite ulcerosa; aumento del colesterolo, diabete gestazionale. I PFAS sono un problema non può essere sottovalutato”.