Lottizzazioni Pontevigodarzere coi tempi sfalsati, a rischio i servizi

La giunta comunale ha approvato, con alcune condizioni, il piano guida delle lottizzazioni Pilli-Idrotermici a Pontevigodarzere. L’intervento, che comporterà l’insediamento di circa 1000 nuovi abitanti, prevede la demolizione di un vecchio insediamento industriale e la ricostruzione, nei limiti della volumetria preesistente, di 150.000 metri cubi destinati a residenza e di un centro civico di 19. 000 metri cubi. Il nuovo volume, certamente pesante, viene compensato dalla realizzazione di un luogo di centralità, in grado di dare identità al rione e di offrire quei servizi e spazi di socializzazione che oggi mancano. Il piano guida, infatti, prevede la deviazione del traffico dal primo tratto di via Pontevigodarzere e l’organizzazione dell’edificazione attorno ad un sistema di piazze pedonali, che si sviluppano da est ad ovest e disimpegnano il nuovo centro civico previsto nell’area Pilli.

C’è però un problema legato allo sfasamento dei tempi di attuazione delle due lottizzazioni. Idrotermici è infatti pronta a partire, mentre Pilli è ferma in quanto non c’è ancora l’accordo tra i proprietari. Per questo motivo la giunta, su proposta della commissione urbanistica, ha svincolato i due lottizzanti dall’obbligo di presentare contestualmente i piani di attuazione delle due aree. Con ciò si corre, però, il rischio di vedere attuati i volumi privati dell’area Idrotermici, mentre gli spazi pubblici ed il centro civico, previsti nell’area Pilli, verrebbero rinviati a data da destinarsi. Questo comporterebbe una sicura reazione contraria dei residenti, che non accetterebbero di vedere aumentare il peso urbanistico nel rione senza avere contestualmente quegli spazi pubblici che giustificano, sotto il profilo dell’interesse pubblico, l’intera operazione. È vero che il lottizzante Idrotermici si è detto disponibile a realizzare il centro civico all’interno della sua area, ma questo non basta. Il centro civico dovrà essere un edificio di alta qualità architettonica in grado di porlo come elemento identitario del rione. Dovrà, poi, contenere tutte quelle funzioni che la popolazione riterrà necessarie per soddisfare la vita di relazione del rione. Il progetto definitivo dovrà, quindi, essere sottoposto ad un percorso partecipativo. Anche l’ulteriore condizione posta dalla giunta, di porre un temine di scadenza per la presentazione dei piani attuativi, decorso il quale potrà essere dichiarata decaduta la perimetrazione dell’area e prevista la revisione dei parametri urbanistici dell’intervento, comporta dei rischi. Qualora, infatti, decadesse l’ambito di intervento di un lottizzante, il piano guida pe rderebbe qualsiasi carattere vincolante, con il rischio di vedere compromessa la realizzazione della centralità del rione.

Perché ciò non avvenga, è necessario che il termine perentorio da assegnare per la presentazione dei piani attuativi sia preceduto dalla sottoscrizione di un impegno, vincolante per i lottizzanti e gli eventuali aventi causa, a rispettare l’organizzazione degli spazi pubblici indicata dal piano guida, che dovrà essere adeguato con la nuova collocazione del centro civico. Resta ferma, poi, la necessità, più volte sottolineata, che la nuova viabilità, alternativa a via Pontevigodarzere, sia realizzata contestualmente alle lottizzazioni.

Lorenzo Cabrelle – Direttivo Legambiente Padova