“Io vado a metano” – la scritta campeggia su molti degli autobus che circolano in città. Sembra testimoniare una scelta irreversibile fatta dal Comune e della controllata Aps (l’azienda di trasporto pubblico) in materia di lotta allo smog. Quella di andare verso una flotta di mezzi totalmente metanizzata, utilizzando il carburante che attualmente produce meno emissioni nocive di tutti gli altri in commercio: il metano appunto (clicca qui per Tabella 1: Comparazione bus).
Ma a sorpresa i vertici di Aps sembrano orientati ad acquistare 40 nuovi autobus – per far fronte al normale turn over della flotta – alimentati a diesel, molto più inquinanti di quelli a metano.
“Dopo il piccolo autogol – commenta Andrea Nicolello, responsabile mobilità di Legambiente- commesso da Aps comprando auto a diesel per la flotta del car-sharing, che Legambiente comunque sostiene, ora ne rischia uno assai più consistente con il parziale rinnovo degli autobus. Infatti se APS acquistasse 40 nuovi autobus a diesel Euro 5 anzichè a metano l’impatto negativo, dovuto a mezzi che arrivano a percorrere fino a 100.000 km/anno lungo le strade di Padova, sarebbe notevole: 10.000 tonnellate all’anno anno di PM2,5 e PM10 per ciascuna sostanza emesse in più rispetto a quanto causato da bus analoghi ma alimentati a metano, addirittura 6.700 kg in più di Nickel e quasi 1.000 kg in più sia di Cadmio che di Selenio (clicca qui per vedere tabella 2 – Differenti emissioni totali).
Legambiente, quindi si appella ai vertici di APS (per altro non tutti i componenti del Consiglio d’Amministrazione sono d’accordo con l’acquisto dei mezzi diesel) e all’Amministrazione Comunale, perché si acquistino i nuovi autobus a metano continuando quella politica di metanizzazione sbandierata come imprescindibile per la lotta allo smog da tutte le ultime amministrazioni (di centro destra e centro sinistra).”
Approfondimento:
il gasolio contiene delle impurità, tra cui zolfo e metalli. I motori diesel producono per combustione del carburante un nucleo carbonioso (il "cuore" del particolato PM10 e PM2,5) e dei metalli che poi si attaccano al particolato stesso. Vista la loro taglia possono poi essere inalati e provocare reazioni infiammatorie causa la loro tossicità. Essendo il metano un carburante con meno impurità, i veicoli a gas producono poco particolato e pochi metalli, quindi sono meno dannosi.
Un autobus a metano di ultima generazione emette un massimo di 80 tonnellate di PM10 ogni 10.000 km/anno contro le 105 di un diesel euro 5 o addirittura le 219 di un euro 3 o le 328 di un euro 1. Anche per le polveri ultrasottili le cose vanno nello stesso modo 42 tonnellate del mezzo a metano contro le 66 del diesel euro 5. La sproporzione più grande si registra nella produzione di particelle di metalli pesanti – pericolosissime per la salute umana – che usano le polveri sottili come veicolo per infilarsi nei nostri polmoni. Ad esempio, un autobus a metano di ultima generazione emette solo 0,5 chili di cadmio contro i 3 di un diesel euro 5, sette chili di nichel contro 24 dell’euro 5, 7 etti di selenio contro 3 chili (clicca qui per le comparazioni).
La flotta Aps attualmente è così costituita: 46 diesel euro 0, 14 euro 1, 51 euro 2, 46 euro 3, 94 euro 4, 5 euro 11, e 103 a metano .