MICROPOLVERI A PADOVA, CONSUNTIVO PRIMO SEMESTRE 2005. L’ANDAMENTO DELL’INQUINAMENTO SIMILE AL 2003, L’ANNO PEGGIORE

Legambiente:” serve un piano d’azione omogeneo in tutto il Veneto”
Il 14 luglio prossimo l’Assessore all’ambiente Francesco Bicciato ha invitato le parti sociali ad un incontro per programmare i nuovi provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico. Legambiente intanto, come di consueto dirama il rapporto semestrale riguardante l’inquinamento da Pm10. Se l’andamento del 2004 aveva lasciato sperare nell’inizio di una controtendenza (il 2004 risultò meno inquinato del 2003 e del 2002, per quanto sempre al di sopra dei limiti di legge), il primo semestre di quest’anno smentisce quest’ipotesi.

“Infatti” dice Rina Guadagnini, responsabile scientifica di Legambiente Padova, “per quanto riguarda il limite giornaliero di legge delle micropolveri, fissato in 50 microgrammi per metro cubo, i primi sei mesi del 2005 registrano 112 superamenti. Il peggior risultato negativo da quando il Pm10 viene monitorato a Padova, ex equo con il primo semestre 2003.Anche all’ora dal 1 gennaio al 30 giugno furono registrati 112 superamenti. Furono “solo” 81 l’anno scorso, e 82 nel 2002. Siamo lontanissimi dai 35 giorni in cui per legge, e per la tutela della salute, è accettabile superare il limite in un anno.”

“Ma le brutte notizie non sono finite” avverte Guadagnini. “La media mobile del Pm10 a Padova nel primo semestre di quest’anno è risultata essere di 58 microgorammi per metrocubo d’aria. Anche qui siamo molto lontanti dall’altro limite di legge, quello annuale fissato in 40 microgrammi che non è certo la soglia di sicurezza (è scientificamente provato che non c’è una soglia sotto cui le polveri sottili non producono danni alla salute) ma è il traguardo fissato dall’unione Europea, con la Direttiva 30 del 1999, che i Comuni degli Stati membri avrebbero dovuto raggiungere entro il 1 gennaio 2005. E si pensi, che sempre secondo la direttiva della UE, entro il 2010 il limite di legge annuale dovrebbe scendere a 20 microgrammi per metro cubo!

Insomma questo 2005 assomiglia molto al 2003, l’anno peggiore per il Pm10 in tutto il Veneto, come si spiega?

Padova, con l’Assessore Bicciato, ha iniziato ad affrontare seriamente il problema- spiega Lucio Passi coordinatore di Legambiente Padova. ma non è certo stata aiutato dai comportamenti, a dir poco timidi dei comuni contermini e degli altri capoluogo, nonché dalla latitanza della Regione. I provvedimenti andavano presi su scala regionale, ma Padova è stata lasciata praticamente sola. Ha inoltre influito moltissimo il lungo periodo di siccità dei primi mesi che ha favorito il ristagno delle micropolveri nell’aria.
“Ma che il clima ci sia favorevole o meno nei prossimi sei mesi bisogna moltiplicare gli sforzi – continua Passi ” Servono la realizzazione di piani d’azione comunali, provinciali e regionali omogenei che abbiano come obiettivo la riduzione del 40% delle emissioni entro alcuni anni. Dovremo continuare con le limitazioni del traffico e se necessario potenziarle (targhe alterne, blocchi) allargando anche la scala territoriale in cui si applicano. Ma da subito bisogna puntare a sostituirle con una riduzione strutturale del traffico mediante la leva della tariffazione degli accessi e della sosta e il potenziamento del trasporto pubblico grazie ai conseguenti introiti, sul modello del “road pricing londinese”: insomma chi inquina paga. Poi dobbiamo continuare o promuovere il passaggio all’uso del biodiesel o al metano nei mezzi pubblici e nei grandi impianti di riscaldamento. Bisogna iniziare a diffondere l’uso dei FAP (filtri antiparticolato) da applicare ai diesel, escludere i SUV dalla circolazione urbana, continuare a promuovere le piste ciclabili e la pedonalità, realizzare corsie preferenziali protette per gli autobus, parcheggi scambiatori. E infine non dimentichiamoci l’uso dei pannelli solari per produrre elettricità e acqua calda.