Sabato 3 dicembre Assoutenti, Federconsumatori, Legambiente e FILT CGIL danno appuntamento a tutti coloro che vogliono un trasporto pubblico moderno, rapido, affidabile e puntuale. Due sono i momenti.
Alle 11.00 in piazzale Azzurri d’Italia (Arcella), a piedi o in bicicletta per scortare un malato molto grave lungo le vie di Padova: l’autobus.
Alle 11.30 il bus e la sua scorta arriverà in piazza Garibaldi, dove tutti potranno conoscere le “cartelle cliniche” del trasporto pubblico e sottoscrivere la petizione Muoviamoci Insieme.
“Non possiamo più restare passivi pensando che sarà il metrobus a risolvere i problemi della mobilità a Padova – esordisce Andrea Nicolello, Vice Presidente di Legambiente Padova – infatti non dobbiamo dimenticare che la scelta scellerata della Giunta Destro di annullare il vero tram sostituendolo con l’ibrido oggi in costruzione ha ridotto la capienza del nuovo mezzo che entrerà in servizio da 100mila passeggeri al giorno a 40mila.
Congestionamento, tempi interminabili in coda, inquinamento, rumore, stress, stanno attanagliando Padova ogni giorno di più a causa dell’aumento di auto, furgoni e scooter sempre più ingombranti. La risposta a tutto questo è una sola: un trasporto pubblico potenziato, efficiente, puntuale, affidabile, e comodo. Ma da decenni nessuno investe più risorse: basta guardare ai dati.
La Regione Veneto riconosce a Padova contributi (ex fondo nazionale trasporti) per soli 7,4 milioni di km/anno che corispondono alla rete del servizio in funzione in città nel 1996, mentre in 10 anni la città è cresciuta per richiesta di mobilità. Inoltre il contributo per km è fermo a 1,5 euro (in Lombardia e Friuli è di 3 euro). Tra il ’96 e il 2004 le risorse in media nelle Regioni italiane sono cresciute del 6% – comunque ben al di sotto dell’incremento del costo della vita – ma nel caso di Veneto e Puglia i contributi sono rimasti allo stesso livello.”
In Italia la velocità commerciale media dei bus è di 20,2 km/ora, mentre a Padova è solo di 14 km/ora. In Europa la media è di 25 chilometri. Se a Padova in un anno si guadagnasse un solo chilometro d’aumento di velocità commerciale APS mobilità risparmierebbe un milione di euro, che potrebbe reinvestire nel miglioramento del servizio, ad esempio abbassando a 15 minuti le frequenze di tutte le corse. Ma per far questo servirebbero subito più corsie preferenziali.
In Italia le corsie preferenziali sono il 7% della rete con punte del 12% a Genova. A Padova sono il 4% della rete, e tra queste la maggioranza non è protetta.
A livello nazionale se la velocità aumentasse di un solo chilometro l’ora si risparmierebbero 280 milioni l’anno, o in alternativa, si potrebbero produrre 93 milioni di vetture/km aggiuntivi.
La spesa che ogni cittadino affronta per la mobilità privata è di circa 3.000 €/anno mentre per il trasporto collettivo si spendono 180 €/anno. L’APS è però virtuosa. Nonostante l’incremento dei costi delle materie prime (gasolio e assicurazioni) l’azienda padovana ha proventi da traffico (vendita biglietti) che coprono oltre il 40% dei costi (la media nazionale è del 31%).
“Il Trasporto Pubblico padovano in questi anni è peggiorato – rincara Paolo Tollio segretario della Filt CGIL – e non ha saputo essere una vera alternativa al trasporto privato. Ha dovuto fare i conti con la scarsità di risorse e con l’obbligo di risanamento dei bilanci. Questa operazione ha avuto un impatto sul servizio più contenuto per il grande contributo dato dai lavoratori. Infatti ad inizio anni 90 il costo del lavoro del TPL rappresentava il 70% dei costi ora è sceso al 50%.” “I problemi della mobilità di Padova e dei 16 comuni della cintura sono gravi gravi- concludono Mario Vio di Assoutenti e Mara Bedin di Federconsumatori. L’offerta dei servizi oggi non è adeguata alle esigenze di mobilità di lavoratori, studenti, famiglie e la salute di noi tutti è aggravata dai problemi dell’inquinamento. Perché il trasporto pubblico diventi una alternativa valida al traffico privato abbiamo raccolto migliaia di firme su 10 proposte immediate e concrete (www.muoviamoci-insieme.org)
Sabato 3 per i cittadini sarà ancora possibile firmare la petizione (anche on-line qui). Il passo successivo sarà un incontro con Il Sindaco di Padova, assessori alla mobilità di Comune, Provincia, Regione, Aziende di trasporto locale, per consegnare le firme ed aprire una vertenza fino alla risoluzione dei problemi.
Davide Sabbadin, Legambiente