Mura: investiamo nell’ordinario

Stanno per finire i lavori, finanziati dal Comune di Padova e dalla Regione del Veneto, per il restauro del bastione del Portello vecchio e della galleria sotterranea di collegamento fra il Bastione e il Castelnuovo. I lavori sono iniziati il 16 ottobre 2006 e sono costati Euro 395.978.

Nell’Amministrazione Comunale di Padova era invalsa nei confronti della Cinta Muraria cittadina del Cinquecento una pessima tradizione di trascuratezza, anzi di distruzione, tradizione che storicamente risale al periodo immediatamente successivo all’annessione al Regno d’Italia (1866), che è rimasta durante il ventennio fascista e poi il periodo della Prima Repubblica, quando è stato distrutto quasi completamente il terrapieno delle mura e sono stati costruiti edifici pubblici e privati, in particolare il complesso dell’Ospedale e del Policlinico universitario, sopra e davanti le mura e i bastioni.

L’intervento recente dell’Amministrazione Comunale di Padova per il restauro del Bastione del Portello vecchio e della galleria sotterranea di collegamento con il Castelnuovo deve essere valutato in modo sostanzialmente positivo, anche se esso non può ritenersi né completato né concluso.

A questa constatazione storica si deve però aggiungere che malgrado la richiesta avanzata fin dal 1976 dal Comitato Mura, nessuna Giunta comunale è stata finora capace di finanziare e realizzare la manutenzione del verde circostante le mura e la annuale eliminazione della vegetazione lungo gli 11 Km della cerchia muraria cinquecentesca. È evidente che, senza tale annuale manutenzione ed eliminazione della vegetazione, i risultati positivi di tutti gli interventi di restauro sono destinati ad essere rapidamente ridimensionati, anzi vanificati.

Gli interventi di restauro non sono e non possono essere alternativi alle annuali manutenzione ed eliminazione della vegetazione.

A tale proposito è stato più volte indicato l’esempio della città e dell’Opera delle mura di Lucca, dove la manutenzione e l’eliminazione delle vegetazione sono annuali. Tutte le Giunte comunali padovane hanno finora rifiutato quanto previsto in materia di valorizzazione della cerchia muraria cinquecentesca e del relativo anello di verde pubblico previsti nei piani regolatori di Luigi Piccinato del 1954 e del 1974.

Questo spiega il progetto di cementificazione dell’area di piazzale Boschetti e tutte le ambiguità relative al futuro più o meno cementizio dell’area dell’Ospedale e del Policlinico universitario.

Rispetto al restauro del Portello Vecchio le associazioni ambientaliste desiderano limitare al minimo necessario e indispensabile le loro critiche e le loro richieste ribadite qui di seguito:

  • eliminazione completa delle enormi infiltrazioni di acqua nel bastione del Portello vecchio;
  • eliminazione completa dell’acqua nei due tratti finali della galleria sotterranea di collegamento fra il bastione del Portello vecchio e il Castelnuovo mediante la realizzazione di un adeguato sistema di raccolta e smaltimento delle acque presenti in galleria;
  • illuminazione adeguata dei due piani del bastione del Portello vecchio e illuminazione completa della galleria;
  • visibilità completa di tutta la galleria sotterranea anche mediante l’eliminazione del muro protettivo in calcestruzzo posto davanti all’accesso (ora murato) costruito per rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, previo rilevamento fotografico;
  • abbassamento del livello attuale delle due golene, una ai piedi del bastione del Portello vecchio sulla riva del Roncajette e l’altra ai piedi della cortina muraria cinquecentesca fra il bastione del Portello vecchio e il Castelnuovo sulla riva destra del Piovego.
Amissi del Piovego
Italia Nostra
Legambiente