No al Dal Molin, no a nuove servitù militari

Egregio Direttore,
sul “caso Vicenza” sento il dovere politico e civile di esprimere la mia netta contrarietà alla posizione assunta dal nostro Presidente del Consiglio di acconsentire al raddoppio della base americana. Non ritengo francamente che si tratti di un problema urbanistico, ma di una questione, ben più dirimente, di politica estera. Ed è qui che il Governo Prodi ha un’ottima opportunità per marcare una vera discontinuità con il Governo Berlusconi. Non con un pregiudiziale anti-americanismo (sono personalmente vicino al movimento pacifista americano), ma con una chiara presa di distanza dalla dissennata politica del Presidente Bush, riconfermata con il rafforzamento del contingente militare in Iraq a fronte della mattanza quotidiana che coinvolge soprattutto la popolazione civile iraquena.
Occorre quindi avere il coraggio per dire no ad un rafforzamento delle infrastrutture americane militari sul nostro territorio. Se poi vogliamo distinguerci anche per essere un governo che “ascolta di più le popolazioni locali” ovvero che applica il principio di sussidiarietà anche alle questioni sociali e ambientali, si indica un referendum. Credo che si scoprirebbe che i vicentini non vogliono che i caccia americani, in volo per il medio-oriente passino indisturbati sopra le loro teste, così come sopra le nostre teste sono passate, nei cinque anni del Governo Berlusconi, scellerate scelte di politica estera che hanno sistematicamente ignorato le istanze di un movimento pacifista in costante crescita.
Da anni ci stiamo battendo per ridurre gli armamenti, per sostituire la politica alla perversa logica della guerra, per denunciare i loschi intrecci della finanza al servizio dell’industria bellica, per affermare la non violenza come unico principio democratico sul quale fondare un nuovo ordine internazionale. Sono quindi solidale con la popolazione vicentina nel no all’ampliamento della Dal Molin così come sono pronto a manifestare pacificamente, ma con determinazione, affianco delle molte organizzazioni della società civile che il 17 Febbraio scenderanno in piazza per tentare di convincere il nostro Governo a rivedere le sue decisioni.

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Di Dal Molin e di servitù militari si discuterà a Padova l’8 febbraio alle 20.45 all’audorium del Modigliani. Mario Pianta dell’Associazione per la pace docente dell’Università di Urbino presenta il libro di Seymour Melman “Guerra S.p.A.: l’economia militare e il declino degli Stati Uniti”, di cui ha curato la postfazione. Partecipano: Giancarlo Albera del Coordinamento Comitati No al dal Molin, Albino Bizzotto dei Beati i costruttori di pace. Modera l’incontro la giornalista Donatella Gasperi.

Francesco Bicciato