Terzo giorno consecutivo di superamento del limite di legge relativo all’ozono nell’aria che respiriamo. Superato la soglia di attenzione di 180 microgrammi per metro cubo d’aria già domenica con una media cittadina di 206 microgrammi, e lunedì con 212 microgrammi, martedì l’inquinate ha raggiunto i 220 microgrammi, avvicinandosi pericolosamente alla soglia di allarme fissata per legge in 240 microgrammi.
Va ricordato che a questi livelli di concentrazione nell’aria l’ozono può produrre effetti immediati in molti soggetti, a partire da semplici irritazioni agli occhi, al naso, alla gola fino a disturbi all’apparato respiratorio, malditesta, senso di pressione sul torace, tosse, diminuzione della capacità battericida polmonare. In caso di sforzi fisici l’azione irritante risulta più intensa e le prestazioni fisiche possono diminuire. La funzione respiratoria diminuisce in media del 10% nelle persone sensibili che praticano un’attività fisica all’aperto se la concentrazione dell’ozono nell’aria raggiunge 200 µg/m3. Ovviamente i più a rischio sono bambini, anziani e persone con malattie respiratorie. Sconsigliatissimo fare sport e sforzi fisici all’aperto, soprattutto al pomeriggio, periodo in cui si raggiungono i picchi massimi di ozono.
L’ozono infiamma l’apparato respiratorio in generale. Le conseguenze “croniche”, derivanti cioè da una lunga esposizione a basse concentrazioni di ozono sono: fibrosi, effetti teratogeni, effetti sulla paratiroide e sul sistema riproduttivo.
Pm10 d’inverno e ozono d’estate si configurano come emergenza sanitaria ancor prima che ambientale. Ma gli interventi per diminuire il volume del traffico, fonte primaria dello smog, appaiono insufficienti, come insufficienti sono quelli presi o in programma per potenziare il trasporto pubblico. Le decine di milioni di euro per costruire Il passante est-ovest (Arco di Giano) e la nuova strada Guizza, attrattori di traffico, sarebbe stati spesi molto meglio per potenziare il trasporto pubblico locale.