Pedro & Mariani. Due pesi e due misure

Quando la settimana scorsa i militanti del centro sociale Pedro impedirono lo svolgimento di un incontro pubblico all’Arcella – nel quale un centinaio di cittadini volevano discutere del piano territoriale del loro quartiere – non si levò nessuna voce, oltre a quella di Legambiente, per stigmatizzare l’azione. Invece, di fonte all’azione di protesta del Pedro nei confronti dell’Assessore Mariani – nonviolenta anche se radicale – di cui tutti i giornali di Giovedì hanno parlato, piovono le condanne.
Eppure i due episodi, di caratura assai diversa, meritavano il trattamento contrario. Era assai grave e intimidatorio il primo, che ha impedito il confronto democratico dei cittadini. E’ stato legittimo, anche se ”forte”, ma non violento, il secondo, teso a contestare le politiche di un amministratore. E chi amministra le contestazioni non violente, anche se dure, le deve mettere nel conto. E’ noto: la critica, i fischi, le contestazioni forti ad un amministratore fanno parte del “gioco democratico”.
Fatta questa precisazione garantista, mi si permetta una valutazione politica.
Pierluigi Mariani è il peggior assessore all’Urbanistica che questa città abbia mai avuto. Probabilmente perché il suo predecessore, Tommaso Riccoboni, non ha avuto modo di portare a termine quello che Mariani ha compiuto. Una variante urbanistica da due milioni di metri cubi, che mette la parola fine ai cunei verdi immaginati dal grande urbanista Piccinato quando disegnò il PRG di Padova negli anni ’50. Quello che sta accadendo nelle aree dell’Iris e del Basso Isonzo è lampante. Il Pedro ha fatto bene a contestare Mariani, e a dargli del cementificatore. Spiace solo che abbia iniziato a farlo soltanto quando il loro centro sociale è entrato negli ingranaggi di una nefasta operazione urbanistica ben più ampia e che riguarda tutta la città.

Lucio Passi