Piazzale Boschetti, la storia continua…

Il sindaco Zanonato, dopo aver assunto nel suo programma elettorale l’impegno di costruire il nuovo Auditorium sull’area del PP1, si è invece orientato a costruirlo sull’area di piazzale Boschetti in riva al Piovego.
Le associazioni ambientaliste e alcuni consiglieri comunali di sinistra hanno espresso la loro più netta opposizione. Quello di piazzale Boschetti è un caso esemplare della storia urbanistica di Padova, una brutta storia.
Ricominciamo dall’inizio. Nei due piani regolatori del 1954 e del 1974 l’urbanista Luigi Piccinato aveva previsto la creazione di un anello di verde pubblico lungo tutta la cerchia muraria padovana (km. 11,030) e in questo ambito le due aree della ex-Cledca e di piazzale Boschetti erano destinate a verde pubblico di interesse generale.
Il 21 marzo 1990, sindaco Paolo Giaretta e assessore all’urbanistica Sandro Faleschini, il consiglio comunale modificò la funzione delle due aree destinandole ad aree per parcheggi principali.
Otto anni dopo l’assessore all’urbanistica Luigi Mariani con la sua Variante parziale al P.R.G. per la Zona direzionale restituì a piazzale Boschetti la sua destinazione a verde pubblico.
La destinazione a verde pubblico di piazzale Boschetti è stata quindi parzialmente compromessa dall’accordo intervenuto fra il sindaco Giustina Destro e il presidente Vittorio Casarin del 1 giugno 2004, in base al quale fu prevista la costruzione di 34000 metricubi a piazzale Boschetti aggiungendo un nuovo edificio ai due oggi esistenti.
Il sindaco Zanonato ha ritenuto di far approvare dal Consiglio comunale l’8 novembre 2004 quanto previsto dall’accordo Destro – Casarin del giugno precedente.
E’ una decisione discutibile, ma non priva di una sua motivazione. Il presidente Casarin, come proprietario dell’area era in condizione di imporre le sue condizioni al Comune, in caso contrario la stazione delle autocorriere non si trasferirebbe all’ Intermodale.
Se la storia di piazzale Boschetti fosse finita qui, sarebbe la dimostrazione di quanto sofferto sia il rapporto degli amministratori comunali padovani con i piani regolatori di Luigi Piccinato, con il verde pubblico in generale e con le mura.
Ma la storia non è finita. Nell’agosto di quest’anno Pasquale Malara, direttore regionale della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, emana il decreto con il quale pone il vincolo di interesse storico artistico sui due edifici di piazzale Boschetti con una ampia e documentata motivazione. Successivamente, con una sua lettera al sindaco Zanonato, il soprintendente Guglielmo Monti dichiara che le proposte progettuali relative ai due edifici devono essere sottoposte alla Soprintendenza per i beni architettonici.
E’ evidente che l’eventuale edificio del nuovo Auditorium verrebbe ad aggiungersi ai due edifici vincolati riducendo così l’area destinata a verde pubblico sulle rive del Piovego. Si deve tener conto che sull’area ex-Cledca, committente Zabarella immobiliare spa, si costruirà una autorimessa e commercio.
Ci sono moltissime ragioni per le quali la Commissione Auditorium continui a riunirsi e a seguire l’operazione di individuazione dell’area sulla quale costruire il nuovo Auditorium, invece 1’8 novembre essa è stata sciolta dal sindaco Zanonato.
Pare di capire che la politica urbanistica del sindaco, dell’attuale assessore all’urbanistica Mariani e, in generale, del centro-sinistra non sia priva di contraddizioni e di errori che tuttavia possono essere le une sciolte e gli altri corretti.

Elio Franzin