Le poveri sottili dall’inizio dell’anno al 25 dicembre hanno totalizzato 87 superamenti nella centralina di rilevamento dell’ARPAV, situata alla Mandria, 86 in quella dell’Arcella e 84 in qulla di Granze. Nel 2015 hanno già superato il numero totale dei superamenti di tutto il 2014 che furono, nella centralina che ne registrò di più (58) e quelli del 2013, che furono (nella centralina che ne registrò di più), 69. Il 2015 si rivela peggiore anche del 2012: a Granze nel 2015 84 sforamenti contro gli 82 del 2012, all’Arcella 86 contro 85, mentre alla Mandria con 87 sforamenti tallona i 91 registrati il 31 dicembre 2011.
Solo in questo mese di dicembre sono stati registrati 23 sforamenti in 25 giorni. Il limite giornaliero per il Pm 10 è di 50 μg/m3, da non superarsi per legge più di 35 giorni in un anno.
“A Milano e a Roma – dichiara Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova – sono programmati blocchi delle circolazione per far fronte all’emergenza: a Padova nulla del genere. Le limitazioni invernali (auto benzina non catalizzate e diesel euro 1 e 2) formalmente in vigore in città evidentemente si sono rivelate del insufficienti. Eppure le alternative strutturali ci sono e Legambiente ne ha proposte due.
La prima: destinare i 6 milioni di euro che derivano dalle multe degli autovelox al potenziamento del trasporto pubblico.
La seconda: aprire un dibattito serio con la città sulla possibilità di istituire il Road Pricing (tariffazione urbana) all’interno dell’anello delle tangenziali. Un dibattito – sottolinea Passi: Legambiente vuole discutere, non imporre decisioni, ma trovare soluzioni condivise, basate su dati concreti. Il Comune renda pubblico, per iniziare, lo studio, fornito dallo Studio Polinoma di Milano all’amministrazione comunale, sul Road Pricing a Padova.