L’escalation è iniziata Sabato 5 con 55 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria. Il limite di legge giornaliero è 50. Domenica il valore delle micropolveri era già ad 80, Lunedì a 120, Martedì a 137 e Mercoledì a 152. Così all’Arcella, ma i valori sono simili nelle altre centraline di rilevamento di Padova. (Vedi tabella alleata in fondo al comunicato)
“E’ un’aria pessima e pericolosa, commenta Lucio Passi, coordinatore di Legambiente. Ma c’è un fatto nuovo importante. Per la prima volta oltre a lanciare l’allarme siamo di fronte alla concreta possibilità di intervenire strutturalmente sul problema: l’investimento di 1 milione e 650 mila euro a favore del trasporto pubblico deliberato Martedì dalla Giunta e basato su una proposta di Legambiente, rappresenta una svolta considerevole .”
Secondo Andrea Nicolello – Vice Presidente di Legambiente Padova “bisogna dare atto al Sindaco Zanonato di aver voluto investire una cifra consistente, che non ha precedenti, per “produrre” servizio pubblico aggiuntivo. Un finanziamento con il quale si potrà migliorare le frequenze di quasi un 20% rispetto alle attuali (+ 600.000 km/anno). E’ la risposta ad una delle principali domande degli utenti, attuali e potenziali: meno attese alle fermate, tempi di frequenze più ravvicinati, che nelle ore di punta significa più confort sulle vetture. Ed è una risposta strutturale all’emergenza PM10, fino ad ora affrontato solo con misure emergenziali. Non sarà una tantum ma un investimento per mettere molti padovani in condizione di scegliere l’autobus per i loro spostamenti. Ma a questo punto diventa obbligatorio togliere traffico dalle strade dove tra poche settimane circoleranno gli autobus aggiuntivi. E c’è un solo modo, parcheggi scambiatori all’altezza delle tangenziali e selezione dell’accesso alla città secondo criteri da stabilire. Oppure si istituisca il pedaggio urbano, come vuol fare Milano dal 14 febbraio. E’ ovvio che queste scelte debbono essere condivise, e questo riporta alla necessità che in città si sigli un vero e proprio patto contro l’inquinamento che veda impegnate, oltre l’amministrazione, le categorie sociali ed economiche e i sindacati, per definire come ciascuno contribuisce alla lotta all’inquinamento.
E’ una politica obbligata, che va pianificata e perseguita negli anni. Oggi abbiamo una mobilità squilibrata a favore dell’uso del mezzo privato: il 67% degli spostamenti giornalieri è su auto, di cui ben il 50% proviene dai Comuni della area metropolitana, mentre solo il 13% avviene sui mezzi pubblici. Il sistema va riequilibrato e, garantendo il diritto alla mobilità, bisogna erodere quote consistenti all’auto. Altre città come Bologna si sono date obiettivi precisi (ad es. la riduzione del traffico privato del 14% al 2010). Padova deve iniziare a muoversi così.