Pontevigodarzere, una opportunità da non sprecare

Nel rione di Pontevigodarzere a fianco dell’area Morandi, dove recentemente è stato approvato un Piano di Recupero Urbanistico ed Ambientale (PIRUEA) che dovrà ospitare, tra l’altro, la stazione del metrotram ed il relativo parcheggio, vi sono due vaste aree, occupate da capannoni dismessi, poste a cavaliere di via Pontevigodarzere: l’area ex Zaramella-Idrotermici, ad ovest della via, e l’area eredi Pilli ed altri, ad est.

In queste due aree i proprietari hanno presentato, tra il 2003 ed il 2004, due Piani di Lottizzazione che prevedono: nell’area Zaramella-Idrotermici l’edificazione di 80.000 mc, ad uso residenziale e commerciale, nonché opere di urbanizzazione tra cui una piazza, un ampio parcheggio, spazi a verde ed un adeguamento della viabilità funzionale anche alla stazione del metrotram, e nell’area Pilli l’edificazione di 70.000 mc, destinati a residenza, negozi e a centro civico, nonché aree a verde pubblico e parcheggi. L’intervento prevede complessivamente più di 1000 abitanti insediabili.

Su richiesta del comune, è stato presentato un piano guida che dovrebbe coordinare gli interventi previsti nel compendio delle due lottizzazione con il PIRUEA Morandi. Il piano presentato, però, è assolutamente deludente in quanto le due lottizzazioni vengono concluse all’interno dei loro confini, soprattutto quella degli eredi Pilli, senza che vi sia alcun collegamento funzionale che le connetta, se si eccettua una rotatoria in via Pontevigodarzere. I due comparti posti ai lati di via Pontevigodarzere non dialogano tra di loro, non vi è una continuità degli spazi pubblici che raccordi le due lottizzazioni con l’area Morandi, superando la barriera costituita dall’asse viario. Al di là del dirimente problema della viabilità, che risulta, nonostante gli interventi di miglioria che vengono proposti, inadeguata allo smaltimento del traffico indotto dal nuovo insediamento, quello che manca è una forte idea che governi la trasformazione del territorio.
Ancora una volta manca la visione della città che si vuole costruire.

Via Pontevigodarzere taglia in due il rione e rende quasi impossibili i collegamenti trasversali. Il rione, inoltre, chiuso su tre lati da autostrada, ferrovia e fiume Brenta, è privo di una zona centrale dotata di servizi che si ponga come centro urbano del rione stesso.

L’intervento di ristrutturazione urbanistica che interessa le proprietà Morandi, Zaramella-Idrotermici e Pilli, e si estende su un’area di quasi 17 ettari, posta a cavaliere di via Pontevigodarzere, prevedendo volumetria complessiva di 192.700 mc, può e deve dare soluzione a questi problemi.
E’ però necessario che il comune fissi, cosa che non ha fatto, gli indirizzi vincolanti per la formazione del piano guida, avendo ben chiaro l’obiettivo che vuole raggiungere.

Questo obiettivo, a nostro avviso, non può che essere quello della riqualificazione del rione attraverso la ricucitura trasversale del suo territorio e la creazione di un luogo centrale che dia identità al rione stesso. Si possono ipotizzare interventi coraggiosi, degni di una grande città moderna, quali l’interramento di un tratto di via Pontevigodarzere e la creazione di un’area pedonale soprastante che connetta gli spazi pubblici delle lottizzazioni, oppure l’abbassamento della sede stradale ed il suo scavalco con sovrappassi e terrapieni che creino armoniose ondulazioni del terreno o altre soluzioni innovative che abbiano come finalità la riqualificazione di questa porzione di città, avendo a mente che la riqualificazione delle periferie è il primo passo per costruire la città del futuro.

L’intervento di ristrutturazione urbanistica a Pontevigodarzere ci offre l’opportunità per discutere concretamente su come recuperare il tessuto urbano della città, partendo dalle periferie.
Apriamo il dibattito.

 

Lorenzo Cabrelle