PRATO DELLA VALLE, ECCO IL “NUOVO” PROGETTO
Tutto come prima se non peggio

 

L’Architetto Sergio Lironi e l’Ingegner Lorenzo Cabrelle di Legambiente hanno preso visione dei nuovi elaborati riguardanti l’area di Piazza Rabin e Prato della Valle, aggiornati a seguito delle conferenze di servizio tra Costruttori, l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Padova Luisa Boldrin e la Soprintendenza ai beni architettonici. “Nonostante l’opposizione al progetto del parcheggio interrato manifestata da ampi settori della società civile, ed anche da vari esponenti politici di maggioranza e opposizione, le modifiche al progetto iniziale si riducono a ben poca cosa –affermano Cabrelle e Lironi: una diversa soluzione del parapetto delle rampe di accesso al garage interrato, che viene ora proposto in policarbonato trasparente, e una pavimentazione della piazza non più in semplice asfalto ma in listotek (un cemento tinta legno), con un possibile aumento del verde anche in corrispondenza della copertura del parcheggio”. Ma al contrario, con incredibile tempismo 8 alberi, Celtis australis, in Piazza Rabin “si sono ammalati” e verranno presto abbattuti.

“E’ una soluzione che toglie ogni speranza alla reale riqualificazione di Prato della Valle, continuano gli esponenti di Legambiente . Anche con quelle modifiche il park  rappresenta un vero vulnus per l’area monumentale che sarà condannata al traffico di attraversamento per tutta la durata della concessione, almeno 45 anni. Renderà impossibile la ricucitura dell’ex Foro Boario con il complesso di Santa Giustina, segregando ancor più la Basilica rispetto al Prà, e non sarà possibile stombinare il canale Alicorno. Inoltre è probabile che i costi per le per le “migliorie” relative alle pavimentazioni ed alle sistemazioni esterne di piazza Rabin (alcune delle quali decisamente discutibili) siano posti tutti a carico  del Comune e non del Concessionario.

Per quanto riguarda il Frontone vengono mantenute le cancellate in corrispondenza dei portici che saranno chiusi da superfici vetrate, ma verranno aumentate le superfici commerciali date in concessione alla società costruttrici. La permeabilità visiva e funzionale tra il Prato della Valle e l’area dell’ex Foro Boario viene peggiorata con la chiusura dei portici passanti laterali.

Insomma, ancora una volta – conclude di Legambiente siamo in presenza di opere che servono soltanto a chi le costruisce e le gestirà, e non alla comunità padovana.