Raccolti oltre 100 sacchi neri, trovata una discarica abusiva a fianco del ponte ferroviario: materassi, cucine economiche, frigoriferi, 10 batterie d’auto. Richiesto l’intervento di APS.
Scoperto amianto abbandonato in un campo privato, partita la segnalazione all’ULS.
Scoperto amianto abbandonato in un campo privato, partita la segnalazione all’ULS.
Gianpaolo Barbariol, Capo settore Verde del Comune: “Già finanziato il rifacimento del percorso vita. Deve nascere un corsozio con Genio Civile, Regione e Comuni rivieraschi per la gestione del Brenta come fosse un parco”.
200 volontari. Stamattina un circa duecento volontari, tra cui molte famiglie con bambini, si sono ritrovati armati di ramazza e sacchi neri a ripulire le sponde del fiume Brenta, in occasione della 12° edizione padovana di Clean Up The World, la più grande iniziativa di volontariato ambientale mondiale.
I volontari hanno raccolto oltre cento di sacchi di immondizia, particolarmente nelle aree vicine al ponte e alla confluenza con il Muson dei Sassi, caricati sul camion della cooperativa Città SO.LA.RE. che faceva la spola fra i tre gruppi di volontari.
A fianco del ponte ferroviario trovata una vera e propria discarica abusiva di rifiuti ingombranti sparsi nell’area di 100m: materassi, tre cucine economiche, frigoriferi, televisori, una decina di batterie d’auto. Tutto il materiale è stato ammucchiato al fianco strada dai volontari ed è stato richiesto l’intervento speciale di APS.
Oltre a pulire i volontari hanno posizionato un grande cestone di legno per rifiuti donato dalla ditta Crosina di Trento, Legambiente e ass. Al Ponte. Si è trattato di una posa simbolica di quelle attrezzature necessarie per il mantenimento della pulizia dell’area e una sua vera fruibilità.
Progetto di respiro più ampio. “Oggi abbiamo ripulito l’area” dice Sandro Ginestri di Legambiente “ma vogliamo fare capire alle istituzioni che questo luogo è importante come il lungargine Scaricatore e che merita la stessa attenzione: vanno cacciate le cattive frequentazioni agevolando la presenza di podisti, famiglie e ciclisti per valorizzare la funzione di corridoio ecologico che il Brenta assume in quest’area, tra le più inquinate della città”.
Tra i volontari un gruppo spontaneo di giovani moldavi e tre coppie di giovani romeni: “Le famiglie dell’est ci ricordano la potenzialità di questi luoghi per la socialità, come un vero e proprio parco. Per un salto di qualità servono aree attrezzate per pic –nic e l’interdizione alla macchine” a concluso Ginestri.
L’iniziativa ha avuto il sostegno da parte del settore Ambiente e del settore Verde del Comune di Padova, un segnale di novità fondamentale.
“Il rifacimento del percorso vita è già stato finanziato, sarà pronto per la prossima primavera – ha dichiarato Gianpaolo Barbariol, capo settore Verde del Comune – “deve nascere un coordinamento fra Genio Civile, settore Verde e Ambiente dei Comuni di Padova, Cadoneghe e Vigodarzere, con il contributo della Regione Veneto. Il Comune di Padova si trova a gestire 30 km di argini le cui vere competenze sono del Genio Civile. Serve un progetto comune, noi faremo la nostra parte.”
Esempio per spronare. “È stata una bella mattinata di volontariato – è il commento di Bruno Bellisai portavoce dell’associazione Al Ponte, che ha co-promosso l’iniziativa a Padova – e non vuole rimanere un episodio isolato: noi continueremo a vigilare sugli argini per segnalare problemi al Comune. In questo modo facciamo la nostra parte e rilanciamo la palla alle istituzioni: servono panchine, percorsi vita, lampioni, l’accessibilità in sicurezza alla passerella di Torre. Questo è un polmone verde che non possiamo abbandonare come abbiamo fatto finora.”
Anche il Quartiere 2 Nord, presente con il suo Presidente Angelo Bordignon e il consigliere Fabio Tonello della commissione urbanistica si sono presi l’impegno di continuare a segnalare al Comune abusi e proporre idee per il rilancio del luogo.
Petizione per il rilancio. In occasione di Puliamo il mondo è stata lanciata una raccolta firme su di una petizione per il risanamento e la strutturazione dell’asta fluviale del Brenta. Le prime 250 firme sono arrivate dai volontari e dai parrocchiani di Pontevigodarzere, mentre per i cittadini sono a disposizione i moduli presso la parrocchia di San Giovanni Battista di Pontevigodarzere.