“Era una delle richieste irrinunciabili posta dalla conferenza stato regioni al Governo: un finanziamento strutturale e certo nel tempo del settore del trasporto pubblico locale. Il risultato è stato raggiunto con la compartecipazione alle accise sul gasolio per l’autotrazione” commenta La Guida del Sole 24ore alla Finanziaria 2008. E’ il comma 295 dell’art. 1 della Finanziaria del Governo Prodi che testualmente garantisce per tre anni “le risorse necessarie per il mantenimento dell’attuale livello dei servizi, incluso il recupero dell’inflazione degli anni precedenti”. Servono a garantire la spesa storica e la copertura degli ultimi tre rinnovi contrattuali. In totale le regioni disporranno complessivamente per ogni anno di 1,7 miliardi.
Ma ancor più interessante è il comma 298, perché la Finanziaria prevede ulteriori risorse aggiuntive per lo sviluppo del servizio locale pubblico “attraverso un’ulteriore quota delle accise: 244 mln nel 2008, 260 mln nel 2009 e 260 mln nel 2010”.
Tradotto in cifre significa che in base alla ripartizione nazionale alla Regione Veneto spettano 18 mln di finanziamento aggiuntivo, che per il trasporto pubblico padovano in base ai km effettuati di servizio equivalgono a 1.227.000 euro.
Una boccata di ossigeno per le aziende venete caricate di debiti non per loro inefficienza o per lo scarso numero di passeggeri, ma a causa di contributi regionali irrisori (quelli veneti sono tra i più bassi d’Italia e fermi al valore del 1997), molto al di sotto di quanto previsto dalla legge 422/97. Un finanziamento che consentirebbe di potenziare il servizio, aumentare le frequenze, prolungare le tratte, ecc.
Ma l’assessore Coppola e l’assessore Chisso, per non smentirsi, interpretano di par loro la finanziaria nazionale. Questi soldi vengono considerati una parte di quanto la Regione mette a bilancio da 10 anni e non come un contributo statale aggiuntivo. Di conseguenza il Veneto abbassa il totale del suo impegno finanziario per il TPL da 208 a 190 mln, prevedendo di riportarlo ai livelli dello scorso anno sommando ciò che arriverà dallo Stato con le accise. In un colpo solo la Regione Veneto svincola 18 mln del proprio bilancio dal TPL verso altri capitoli (per che cosa, le autostrade?), stravolge la volontà della finanziaria nazionale e dell’accordo Stato-Regioni e tradisce le aspettative di miglioramento del servizio da parte degli utenti.
A questo punto bisogna tirare un sospiro di sollievo perché attraverso il comma 304 lo Stato ha mantenuto a sé, attraverso il Ministero dei Trasporti, la gestione dei 113 mln del 2008, 130 mln del 2009 e i 110 del 2010 per finanziare il completamento delle opere come le tranvie previste e finanziate dalla legge 211/92, tra le quali quella di Padova. “Il finanziamento di nuovi interventi è subordinato all’esistenza di parcheggi scambiatori, ovvero alla loro realizzazione”.
Così nella previsione del SIR 2 e 3 Padova potrà finalmente avere una sua rete di parcheggi scambiatori… a meno che non arrivi un nuovo Governo che stravolga la destinazione dei finanziamenti per poter costruire ad esempio il Ponte sullo Stretto.
Lucio Passi – coordinatore Legambiente Padova