Sergio Lironi, a nome di Legambiente Padova, Luisa Caimani, per la Rete degli architetti ed urbanisti, “Città amica” e Ilario Simonaggio Segretario Generale della CGIL padovana, con una lettera aperta al Sindaco Flavio Zanonato rilanciano l’alternativa ambientalmente sostenibile per l’area di San Carlo.
Nella lettera inviata al Sindaco si legge: “Sulla questione del Programma di Riqualificazione dell’area San Carlo, si possono oggi individuare tre opzioni, una favorevole al non intervento, una per il proseguimento del Piano adottato dall’Amministrazione, ed una che propone la trasformazione dell’area perseguendo prioritariamente obiettivi di interesse pubblico e ambientale.
Noi non riteniamo il Piano adottato capace di agire in questa ultima direzione, ed anzi, rapporto fra costi e benefici per la città appare tale da far preferire “nessun intervento a questo intervento”. Padova ha molti appartamenti invenduti e non ha quindi particolare urgenza a costruirne di nuovi.
Ma c’è la terza opzione, che se gestita con sapienza potrebbe offrire alla città un luogo di alta qualità urbana che a Padova esiste quasi esclusivamente per merito della storia urbana consegnataci dal passato.
Rilanciamo l’idea di un concorso che eviterebbe di sprecare, con una fretta ingiustificata e in modo sconsiderato, uno degli ultimi pezzi centrali di città che il PRG destina a verde e servizi. La stesura del bando di concorso, da fatto tecnico potrebbe diventare il momento reale della partecipazione, che costruisca le premesse di un futuro intervento affidato all’esperienza e alla creatività.
Potrebbero essere prese in considerazione – continua il documento inviato al Sindaco- diverse soluzioni in un quadro di compatibilità economico-finanziarie che prevedano o meno il coinvolgimento del privato proprietario dell’area in funzione del maggior interesse pubblico da ognuna di queste prodotto. A nostro parere i punti fermi sono:
– la nuova capacità edificatoria in variante al P.R.G. riguardi solo l’area di proprietà pubblica ad est e ad ovest di via Tiziano Aspetti (che rappresenta oltre metà della superficie del Piano)
– si mettano all’asta i metri cubi potenziali/teorici maturati dalla variante e con il ricavato si espropri l’area privata e si realizzi il centro civico e la piazza parco d’acqua, uno spazio aperto ricco di bellezza e di qualità. attraverso un progetto complessivo che sovverta il tradizionale peso/valore del pieno su vuoto, dando priorità a quest’ultimo.
In questo modo si ridurrebbe la cubatura oggi prevista, si darebbe un equo ristoro al privato proprietario dell’area pur senza consentire una nuova pesante speculazione edilizia. Inoltre, la sottrazione di spazi aperti si tradurrebbe in opere di riqualificazione urbana i cui benefici si riverberebbero sull’Arcella e sull’intera città e il suo intorno, e l’intervento di riqualificazione non peserebbe sulle casse comunali.
Per approfondimenti Sergio Lironi 3478902238
Lettera aperta al Sindaco di Padova
Sulla questione del Programma di Riqualificazione dell’area San Carlo, a seguito del dibattito che si è aperto e dell’interesse dei cittadini alle scelte che riguardano il futuro assetto del loro quartiere, si possono oggi individuare tre opzioni favorevoli: – al non intervento
– al Piano adottato
– ad una trasformazione dell’area che persegua prioritariamente obiettivi di interesse pubblico.
Premettiamo che non riteniamo il Piano adottato capace di agire in questa ultima direzione e che il rapporto fra costi e benefici per la città appare tale da far preferire “nessun intervento a questo intervento”.
Ma c’è la terza opzione, che se gestita con sapienza potrebbe offrire alla città un luogo di alta qualità urbana che a Padova esiste quasi esclusivamente per merito della storia urbana consegnataci dal passato.
Padova ha molti appartamenti invenduti e non ha quindi particolare urgenza a costruirne di nuovi.
L’ipotesi del Concorso eviterebbe di sprecare, con una fretta ingiustificata e in modo sconsiderato, uno degli ultimi pezzi centrali di città che il PRG destina a VERDE e servizi.
Il Concorso è una richiesta diffusamente condivisa che potrebbe offrire a questa città uno spazio urbano qualificato, rappresentativo del suo ruolo e peso culturale ed economico, in controtendenza a quell’agire un po’ miope che l’ha caratterizzata da tempo.
Un Concorso che intervenga sull’intera area oggetto del primo e secondo stralcio, sul complesso planivolumetrico e gli spazi aperti, sulle funzioni pubbliche e private, contemplando la contestualità delle realizzazioni e la loro fattibilità tecnica ed economica.
La stesura del Bando di Concorso, da fatto tecnico potrebbe diventare il momento reale della partecipazione, che costruisca le premesse di un futuro intervento affidato all’esperienza e alla creatività. Lo stesso municipio o centro di quartiere (già peraltro previsto in questa zona dal Prg vigente), potrebbe, vista l’importanza dell’area, contenere anche funzioni di livello urbano e non solo di quartiere come finora suggerito.
Considerato che il Comune ha scarse risorse finanziarie, che sono decaduti i vincoli preordinati all’esproprio pur senza che ciò produca capacità edificatorie sull’area., che la città è in condizioni di sofferenza (che preferisce non venga aggravata) sotto diversi aspetti non ultimo quello idrogeologico, potrebbero essere prese in considerazione diverse soluzioni in un quadro di compatibilità economico-finanziarie che prevedano o meno il coinvolgimento del privato proprietario dell’area in funzione del maggior interesse pubblico da ognuna di queste prodotto.
Una soluzione potrebbe prevedere che:
– la nuova capacità edificatoria in variante al P.R.G. riguardi solo l’area di proprietà pubblica ad est e ad ovest di via Tiziano Aspetti (che rappresenta oltre metà della superficie del Piano)
– si mettano all’asta i metri cubi potenziali/teorici maturati dalla variante e con il ricavato si espropri l’area privata e si realizzi il centro civico e la piazza parco d’acqua, uno spazio aperto ricco di bellezza e di qualità. attraverso un progetto complessivo che sovverta il tradizionale peso/valore del pieno su vuoto, dando priorità a quest’ultimo.
Con questa soluzione : -si ridurrebbe la cubatura prevista nel PIRUEA,
-si darebbe un equo ristoro al privato proprietario dell’area pur senza consentire una nuova pesante speculazione edilizia,
-l’intervento di riqualificazione non peserebbe sulle casse comunali,
-la sottrazione di spazi aperti si tradurrebbe in opere di riqualificazione urbana i cui benefici si riverberebbero sull’Arcella e sull’intera città e il suo intorno.
Sergio Lironi, Presidente Legambiente Padova,
Luisa Caimani, per la Rete degli architetti ed urbanisti, “Città amica”
Ilario Simonaggio Segretario Generale della CGIL PD,