Oggi Davide Sabbadin, dirigente di Legambiente Padova si è unito allo sciopero della fame di Don Albino, che condivide pienamente. “Legambiente da sempre lavora – ha detto Sabbadin – per fermare consumo di suolo e le grandi opere inutili e dannose, e condivide l’azione e le proposte di Bizzotto. A Padova serve un taglio drastico dell’abnorme possibilità di edificare in città prevista dal Comune (4 milioni e mezzo di metri cubi). Si inizi abbandonando il progetto di nuovi edifici commerciali e autosilos in zona Piazza Rabin – Prato della Valle. “
E intanto arriva il sostegno del Presidente Nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. “Rivolgiamo a Don Albino Bizzotto tutta la nostra stima e solidarietà per il digiuno intrapreso dal 16 agosto scorso per accendere i riflettori sull’emergenza ambientale del territorio veneto in particolare e più in generale dell’intero pianeta, e gli siamo vicini per questa meritevole e difficile impresa”. “Nello spiegare le intenzioni del suo gesto, prosegue Cogliati Dezza – Don Albino scrive: ‘con il mio digiuno chiedo che la Terra torni ad essere considerata un organismo vivo che permette la vita nostra e dei figli che nasceranno e non venga trattata come semplice cantiere, cava e discarica per gli appetiti e interessi di chi continua a speculare, anche a nome nostro’. Si prefigge un compito non facile, ma fondamentale, nel mondo e nel tempo in cui viviamo. Solo uno sviluppo sostenibile, basato su una corretta attenzione alle risorse ambientali può, infatti, essere la garanzia di un futuro per tutti su una terra dove l’emergenza climatica innescata dall’eccesso di emissioni di CO2 e da un modello di sviluppo che dilapida inesorabilmente il territorio e le sue risorse vitali. Ci auguriamo che Don Albino con la sua iniziativa e la sua carismatica umanità riesca a convincere quante più persone possibile che il territorio è un bene comune da tutelare nell’interesse di tutti.