Siamo di fronte ad un caso paradigmatico di come gli interessi che prevalgono nella gestione del territorio sono sempre più spesso quelli dei privati a scapito di quelli della collettività. Tre anni fa Legambiente aveva segnalato che quella che doveva essere una ristrutturazione di un vecchio allevamento di visoni si era trasformata, attraverso un atto amministrativo illegittimo, in una lottizzazione abnorme realizzata in area agricola protetta dai vincoli paesaggistici del parco, dalla quale la comunità di Torreglia avrebbe tratto gran poco vantaggio.
In quell’occasione la Magistratura non era intervenuta e Legambiente ha segnalato il caso alla Provincia, competente per legge regionale a vigilare sull’illegittimità degli atti amministrativi comunali. Ad un anno di distanza la Provincia, con un’interpretazione curiosa e disarmante, si è dichiarata incompetente. A quel punto ci si è rivolti alla Regione che però, dopo più di un anno, non ha ancora dato nessuna risposta. Nel frattempo la lottizzazione è praticamente finita ed è in procinto di essere abitata.
Legambiente denuncia che in questa vicenda si sovrappongono gravi inadempienze, colpe ed insipienze da parte di tutti i livelli istituzionali locali:
-Il Comune ha permesso la costruzione di un nuovo quartiere dal nulla, regalando al committente una cubatura doppia rispetto all’esistente (che era un abuso edilizio) sulla base di un atto formalmente illegittimo;
-Il Parco Regionale dei Colli Euganei ha permesso esplicitamente la costruzione di questo nuovo quartiere in barba al piano paesaggistico del parco;
-La Provincia di Padova se ne è lavata le mani con un’interpretazione bizzarra, ha emanato un regolamento in cui dichiara che si occupa di vigilare solo sugli illeciti amministrativi di carattere architettonico e non urbanistico;
-La Regione da un anno tace sulla richiesta di Legambiente di pronunciarsi sul “pilatismo” politico della Provincia.
In tutto questo la valle è ormai compromessa. Giustizia non verrà mai fatta, a questo punto, perché giustizia vorrebbe che tutte le case costruite fossero abbattute e fosse ripristinato un ambiente agricolo, cosa oggettivamente difficilissima. Confidiamo almeno che le istituzioni in questo caso paradossale riescano ad imporre una qualche sanzione ai privati e ai funzionari che hanno permesso che questo scempio si perpetrasse e che si definisca almeno un ritorno di utilità reale per la collettività di Torreglia dalla presenza di questa lottizzazione.
Davide Sabbadin, Lorenzo Cabrelle