“Se la data del 28 maggio per votare al referendum sulla costruzione o meno delle Torri a San Carlo fosse confermata, ci troveremmo di fronte ad una decisione quantomeno conturbane, dal punto di vista democratico”. A dirlo è Lucio Passi, coordinatore di Legambiente Padova,
Sulla questione del cosiddetto Programma di Riqualificazione dell’area San Carlo, ovvero le torri di “Gregotti” fin’ora si erano confrontate tre posizioni opzioni, una favorevole al non intervento, una per il proseguimento del Piano dall’Amministrazione, ed una, portata avanti da Legambiente, CGIL, e Associazione degli urbanisti “La città amica” che proponeva la trasformazione dell’area perseguendo prioritariamente obiettivi di interesse pubblico e ambientale.
Oggi con il referendum, pardon, con la “consultazione popolare, prevale lo scontro tra le prime due posizioni. Un referendum che se avesse le caratteristiche riportate oggi dalla stampa locale, avrebbe il sapore di una vera forzatura ai danni di una reale partecipazione democratica. Se infatti si votasse il 28 maggio come si potrebbe, in così poco tempo, informare dei vari punti di vista le 40mila persone che dovrebbero votare, (e che devono farsi un’idea motivata di cosa votare)? Sarebbe un modo di mettere un gigantesco tappo alla possibilità di discutere!
Legambiente ritiene il piano dall’Amministrazione invasivo (saranno di 63,500 metri quadrati i terreni su cui si dovrebbero costruire le torri) e lontano da obiettivi di interesse pubblico e ambientale. Perciò a questo intervento Legambiente preferisce nessun intervento. Ma c’è una terza opzione, che se gestita con sapienza potrebbe offrire alla città un luogo di alta qualità urbana che a Padova esiste quasi esclusivamente per merito della storia urbana consegnataci dal passato.
Rilanciamo l’idea di un concorso che eviterebbe di sprecare, con una fretta ingiustificata e in modo sconsiderato, uno degli ultimi pezzi centrali di città che il PRG destina a verde e servizi. La stesura del bando di concorso, da fatto tecnico potrebbe diventare il momento reale della partecipazione, che costruisca le premesse di un futuro intervento affidato all’esperienza e alla creatività.