In breve il quadro analitico di quello che succederà al trasporto pubblico in Veneto:
• Aumento tariffario del trasporto ferroviario regionale dal 1 agosto prossimo, contestualmente soppressione di 27 treni al giorno dal 4 luglio 2011.
• Trasporto bus tagli dei servizi offerti superiori al 10% in molte province senza alcuna attenzione ai bisogni degli utenti e al riordino della rete. Incremento delle tariffe da maggio 2011, con un secondo minacciato intervento il 1 settembre 2011 per portare la tariffa di corsa semplice a 1,30 euro e un aumento del costo degli abbonamenti. Riduzione degli occupati ( licenziamento lavoratori a termine) e del perimetro attività delle aziende.
Il mese di settembre 2011, quando sarà riattivato il calendario scolastico le sorprese amare sui pendolari saranno treni e bus più vecchi, un numero decisamente minore di bus e treni offerti sia negli orari di punta sia di morbida, un aumento generalizzato delle tariffe, minori risposte alle necessità, scadimento totale del servizio.
Tutto questo sarà il risultato combinato delle azioni del Governo centrale e regionale.
Siamo ancora in tempo per cambiare parzialmente la situazione ma bisogna fare presto e bene.
Ci aspettiamo che le Istituzioni, in primis la Regione, e le aziende diano adeguate risposte alle richieste sindacali:
Maggiori risorse per il finanziamento del trasporto pubblico locale. La Giunta Regionale del Veneto, rispetto al consuntivo 2010, con il bilancio preventivo 2011, ha tagliato oltre 62 milioni di euro. La Giunta ha fatto una promessa di destinare, non meno di 10 milioni di euro, con l’assestamento di bilancio. L’assestamento slitta di mese in mese riproducendo un quadro di irresponsabilità istituzionale intollerabile. Ora l’assestamento è programmato per settembre 2011. Le Organizzazioni sindacali ritengono questa cifra largamente insufficiente rispetto ai bisogni, e nemmeno capiente per pagare gli aumenti dei costi del carburante e delle polizze assicurative di questi primi mesi dell’anno. Infine il tempo della cura è ora e non quando sono saltati i conti delle aziende e il lavoro. Il rispetto delle risorse dell’accordo 16 dicembre 2010 della Conferenza Stato Regioni. Il Governo nonostante l’impegno formale non ha ancora erogato alle Regioni, la quota di finanziamento del TPL sottoscritta il 16 dicembre 2010, in cambio del via libera al decreto sul federalismo fiscale. Inoltre nella nuova manovra finanziaria si propone un ulteriore taglio di 3,5 miliardi di euro sui trasferimenti alle Regioni. La situazione veneta rimane grave perché la Giunta ritiene di incamerare queste risorse ( circa 38 milioni di euro) senza modificare l’attuale situazione di finanziamento del TPL che è tra le più basse delle Regioni.
Il riordino e il rilancio del servizio pubblico di trasporto. La Giunta ha istituito il tavolo del confronto regionale che ha svolto due sessioni di incontri nel mese di aprile 2011. Le conclusioni del confronto, sin qui, sono assolutamente irrilevanti e modeste rispetto ai bisogni. Nessun passo avanti sulla inderogabile riorganizzazione del servizio ( gare regionali, biglietto unico, fusioni ed integrazioni delle aziende, aumento della velocità commerciale, revisione della rete, ecc.). Manca sia il coraggio politico sia la capacità di produrre innovazioni che favoriscano il potenziamento dell’offerta. Inoltre la situazione del rilancio del servizio, es. SFMR, è definitivamente rinviata vista l’entità dei tagli effettuati sugli investimenti che superano il 50% delle già scarse risorse disponibili.
Il confronto con gli enti affidanti e le imprese. Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto agli Enti affidanti, un attento e rispettoso equilibrio tra le tre leve ( servizio, occupazione, tariffe), in questo biennio, finalizzato a superare la fase congiunturale economica, ed evitare la fine prematura del TPL. Purtroppo gli Enti hanno assunto iniziative di scarso respiro e di breve durata basate su automatici tagli del servizio e dei conseguenti livelli occupazionali che dispiegheranno i loro disastrosi effetti da settembre 2011. Le imprese si sono attenute alle disposizioni ricevute, nonostante sia evidente la insostenibilità della manovra che ridurrà significativamente sia l’utenza sia i ricavi da traffico.
No, non ci siamo. Noi non ci stiamo.
Proviamo vergogna per: finanziamenti inadeguati alla società ed economia veneta; il ritardo dell’assestamento che i cittadini veneti meritano e si attendono; l’assenza drammatica di governo della situazione che indichi con nettezza priorità e selezioni con oculatezza le misure; la inconsistenza delle innovazioni sulla riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale; l’insistenza che a pagare il conto della crisi siano sempre lavoratori e utenti.
Le Organizzazioni sindacali ritengono che sia necessario cambiare modello di sviluppo, difendere l’ambiente e le ragioni del servizio, assicurare al trasporto pubblico locale risorse e innovazioni che facciano uscire dalla attuale marginalità.
Siamo determinati a far sentire alta e forte la nostra voce, per ottenere la giusta difesa del servizio pubblico di trasporto!
Lo sciopero generale nazionale del trasporto pubblico 21 e 22 luglio 2011 è una risposta ferma della totalità della categoria
Per conquistare: il contratto scaduto da 42 mesi, regole comuni per tutti, clausole contrattuali per evitare il dumping sociale, il recupero del potere d’acquisto dei salari!
Vogliamo vivere e lavorare in una condizione soddisfacente per il lavoro e il futuro del trasporto pubblico.
Le segreterie regionali FILT CGIL FIT CISL UILTRASPORTI UIL UGL TRASPORTI FAISA CISAL FAST ORSA