TRASPORTO PUBBLICO: VENETO FANALINO DI CODA IN ITALIA
Legambiente: “Siamo coi comuni e province che chiedono più fondi”

Quasi tutte le Regioni italiane negli ultimi 10 anni hanno aumentato il contributo per il trasporto pubblico locale. Ma non la Regione Veneto, che ha diminuito, anziché aumentare, il budget a favore del trasporto pubblico, urbano, extraurbano e ferroviario regionale.

 

Se confrontiamo i dati con le sole regioni del nord Italia -escludendo quelle a statuto speciale- (vedi primo grafico) il Veneto risulta l’unico con segno negativo. Dal 1996 al 2005 il contributo della regione Veneto ai propri servizi di trasporto pubblico è diminuito del 2,6%, mentre tutte le altre 4 regioni del nord si sono impegnate ad aumentarlo, dallo sforzo maggiore compiuto dal Piemonte (+ 17,5%) a quello più modesto della Lombardia, comunque in area positiva (+ 1,3%). La media dell’aumento dei contributi messi a disposizione del TPL in Nord Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna) è pari al 7,5% (rispetto al -2,6% del Veneto). I dati sono certi, la fonte è ASSTRA (l’associazione nazionale delle società ed enti del trasporto pubblico locale di proprietà degli enti locali, delle regioni e di imprese private).

 

Anche confrontando l’incremento dei fondi regionali per il Trasporto pubblico avvenuto in tutte e 21 le regioni italiane il Veneto continua a occupare le posizioni di rincalzo.

 

Complessivamente sono state 16 le Regioni ad aumentare il contributo, due quelle che lo hanno di fatto confermato (Basilicata e Puglia) e solo tre quelle che lo hanno diminuito (Calabria – 9,5%; Lazio – 3,3%; Veneto – 2,6%) (vedi secondo grafico).

 

“E’ sconcertante – dichiara Angelo Mancone presidente di Legambiente Veneto – che la nostra regione, che secondo vanta un Reddito Procapite di 26.108 euro, in linea con la media delle regioni del Nord Italia (27.303 euro, fonte EuroStat 2002) si discosti in modo così consistente. Ad aggravare la responsabilità politica di queste scelte compiute in 10 anni dalle varie Giunte Galan c’è la situazione ambientale e l’emergenza sanitaria da PM10, con città come Verona, Vicenza e Padova che risultano ormai da anni sempre fra le città più inquinate d’Italia, con una media annua di Pm10 oscillante tra i 56 e i 60 microgrammi per metro cubo d’aria, ben oltre il limite di legge di 40!

 

Anche calcolando il contributo regionale in rapporto al numero di abitanti per ciascuna regione il Veneto continua ad essere il fanalino di coda del nord Italia: si va dai 78,5 euro ad ab. per la Liguria, ai 61,69 euro/ab. in Piemonte; 56,02 euro/ab. in Lombardia; 48,62 euro/ab. in Emilia Romagna, per finire con i soli 43,07 euro/ab. in Veneto.”

 

“La Regione Veneto – conclude Mancone – ha ancora la possibilità di recuperare parzialmente il disastroso taglio ai contributi per il trasporto pubblico. A giorni inizierà la discussione dell’assestamento di bilancio 2005, una manovra all’interno della quale è possibile quantomeno iniziare a recuperare la china .. 

 

E’ il minimo che la Regione può fare, a fronte di un patrimonio di aziende del trasporto pubblico locale che vantano bilanci pesantemente passivi proprio a causa dell’inadempienza regionale. Qui si sfiora l’assurdo: infatti in Veneto le aziende del trasporto pubblico recuperano in media  circa il 41% dei costi di esercizio attraverso la vendita dei titoli di viaggio, andando ben al di là di quanto impone la legge che chiede alle singole aziende un recupero dalla vendita dei biglietti di almeno il 35% dei costi di esercizio.”