TRENI PENDOLARI: LA CRISI è VICINA
Radiografia degli investimenti delle regioni per il trasporto ferroviario pendolare

 

“Padova è una delle otto stazioni ferroviarie più importanti d’Italia per numero giornaliero di passeggeri che vi transita. Il quadrilatero veneto Padova-Treviso-Vicenza-Mestre rappresenta uno dei bacini di traffico ferroviario a più alto utilizzo. – esordisce Andrea Nicolello-Rossi VicePresidente Legambiente Padova. “Ma gli investimenti della Regione Veneto per i treni pendolari sono lontani da quanto mette in bilancio la Lombardia, la regione che in % al proprio bilancio spende di più, o la Toscana, quella che investe meglio e che è riuscita nel tempo a migliorare il servizio.

Eppure siamo una delle Regioni più inquinate d´Italia, in emergenza PM10 da anni, con quote di pendolari che usano il treno ferme al 9% inferiore alla media nazionale (14,8%)”.

Complessivamente non va meglio, essendo le risorse destinate al servizio del tutto insufficienti. A fronte di un aumento crescente della domanda di trasporto pendolare (+ 14,5% tra il 2001 e il 2007 dati Censis) lo Stato nel 2008 riduce le risorse dell´8,5% rispetto al 2007 e non raggiunge la somma di 1.215 milioni di euro che stanziò nel 2000.

E´ quanto emerge dall´indagine di Legambiente sugli investimenti stanziati da Governo e Regioni per il trasporto ferroviario pendolare, realizzata nell´ambito di “Pendolaria 2008” la campagna dell´associazione in favore della mobilità urbana su ferro.

Nessuna Regione arriva ad investire l´1% del proprio bilancio per i treni pendolari e anche dove i fondi vengono stanziati il divario con altre voci di spesa, come quella per strade, autostrade e linee ferroviarie ad alta velocità, è abissale. A questo quadro si aggiunge quello dello Stato che con l´ultima Finanziaria ha diminuito i trasferimenti previsti per il servizio ferroviario regionale di 438 milioni di euro rispetto all´anno scorso. Un taglio che porta i finanziamenti al di sotto di quelli del 2000 e che potrebbe far sparire, secondo Trenitalia, un treno ogni quattro del servizio regionale già dal prossimo Aprile.

In Veneto in questi anni le cose sono peggiorate. Dal 2000 le risorse per il trasporto ferroviario sono aumentate ma con una perdita di potere reale per ‘inflazione di circa il 25%. Parallelamente centinaia di milioni di € sono stati spesi per la viabilità. Il SFMR è in costruzione da 10 anni e non si sa quando partirà. Sul tratto Padova-Mestre dove è stato realizzato il quadruplicamento dei binari non si riesce a fare nessun potenziamento per mancanza di convogli. L´ultimo finanziamento regionale per nuovo materiale è di 6 anni fa mentre dal 2004 ad oggi non è stato messo nulla a bilancio per l´acquisto di nuovi treni se si escludono i 12 mln per Sistemi Territoriali.

“Nell’appalto del 2005 la Regione Veneto anziché potenziare le risorse per migliorare il servizio ha chiesto un aumento dell’offerta dell’11% a risorse invariate – ricorda Paolo Tollio di FILT CGIL – E’ stato come spremere un limone secco, costringendo Trenitalia già in pessime condizioni finanziarie a tagliare sulle pulizie, sulle manutenzioni, sul personale”.

“Eppure il treno rappresenta una grande potenzialità – sostengono Mario Vio e Davide Grisafi di Assoutenti. “Di fronte ad una velocità commerciale che sulla strada è scesa a 20 km/ora, il treno consente di raggiungere la città in poco più di 10-15 minuti, partendo dai comuni di seconda cintura come Montegrotto, Mestrino, Vigonza, Campodarsego. E il treno, mezzo ecologico per eccellenza, è l’unico che consente di avere orari di percorrenza ben definiti”.

Padova nei monitoraggi effettuati in stazione dal 21 al 25/01 risulta la stazione con la media di minuti di ritardo più bassa e contende a Bari il primato dei treni in orario.

Per questo Legambiente, Assoutenti, Federconsumatori e FILT CGIL chiedono alla Regione Veneto e alle Province di passare dalle parole ai fatti:
Ø      di destinare proporzionalmente le stesse risorse al trasporto ferroviario e collettivo;
Ø      di uscire da una fase di studi e passare alla realizzazione delle proposte emerse, quali l’integrazione tariffaria e dei servizi, la regolarizzazione delle frequenze, la realizzazione di nuove fermate ferroviarie;
Ø      di firmare un protocollo di intesa pendolari-Regione del Veneto-Ministero dei Trasporti-F.S. per coinvolgere i pendolari nel miglioramento dei servizi di trasporto.

Per Padova tutto questo vuol dire nuove fermate nelle stazioni dell´area metropolitana, la costruzione della nuova fermata a Campo di Marte, attrezzare la Padova-Camin ad uso passeggeri e realizzare la gronda sud Abano-Camin.

Scarica il dossier completo (755 KB).