In recenti incontri con la cittadinanza il Comune di Due Carrare ed il progettista arch. Giuseppe Capochin hanno presentato il Piano di Assetto del Territorio – P.A.T., strumento di indagine che fornisce le indicazioni generali per poi predisporre il Piano degli Interventi con disposizioni operative.
Non so se nel Comune di Due Carrare si registri l’esigenza di interventi urbanistici di circa 1.200 nuovi abitanti visto che il precedente Piano Regolatore del 1999 ne prevedeva circa 2.000 e di questi in 10 anni non se ne sono insediati neanche 1.000. Nel discutibile codice degli Amministratori Comunali aumentare gli abitanti significa nuovo gettito per realizzare opere che naturalmente saranno via via insufficienti. Nel P.A.T. si prevedono nuovi insediamenti e strade, naturalmente per assorbire il traffico in vista dell’aumento della popolazione: un gatto che si morde la coda.
Ecco che allora le zone agricole lungo le strade vengono trasformate dal Piano in insediamenti, che vengono costruite nuove strade deturpando il territorio per poi, in previsione, costruirci ancora case e case. Illuminante la prevista costruzione di una strada provinciale parallela a 100 m. dal canale Biancolino, paesaggio ancora bellissimo e incontaminato che dovrebbe essere invece valorizzato col progetto di una pista ciclabile. Tutto questo viene chiamato sviluppo e, spiace dirlo, con il colpevole disinteresse della maggioranza della popolazione.
In questi anni i membri per nucleo familiare sono drasticamente diminuiti e sono aumentate le persone sole e gli anziani: i quartieri dovrebbero essere pensati a misura d’uomo, stimolando i rapporti sociali (piazze, servizi, ecc.) e non certo lungo le strade. È interessante segnalare il decadimento urbanistico, culturale e sociale con due esempi posti l’uno a fianco all’altro: il quartiere Torresin (piano di fabbricazione anni ’70, realizzazione anni ’80) con un ampio spazio verde al centro di belle case bifamiliari o singole ed invece, a fianco, le orribili costruzioni senza un progetto di socializzazione, realizzate nel 2007-08 solo nella logica del maggior profitto.
Io abito a Pontemanco, borgo antico e da preservare. Va detto all’arch. Capochin e agli Amministratori che non va salvato solo il nucleo storico ma anche la fascia intorno ad esso. Ed invece nel P.A.T. si prevede la trasformazione di quel che rimane del territorio agricolo in un tutt’uno con il centro di Carrara.
Non bastano le orribili costruzioni da periferia davanti al campo sportivo, non bastano i successivi 10.000 m.c. già approvati, ma anche si prevede un’ulteriore fascia abitativa che verrà a lambire Pontemanco. Approvo e mi fa invece piacere che il territorio intorno all’Abbazia di S. Stefano sia stato preservato.
Mi appello alle Associazioni Ambientaliste, a Italia Nostra e soprattutto ai Cittadini perchè esprimano il loro parere prima che arrivino ruspe, traffico, rumori e squilibrio dell’ambiente.
Zita Ida Fortini – Abitante di Pontemanco