Legambiente è sempre più convinta che per questa città serva un patto condiviso contro l’inquinamento atmosferico che coinvolga istituzioni, enti e società civile.
Da un lato ce lo impone l’emergenza sanitaria in cui tutti i padovani sono costretti a vivere. 140 superamenti del limite di legge del Pm10 dall’inizio dell’anno di cui 16 consecutivi negli ultimi giorni. Ma dall’altra ce lo suggerisce il finanziamento aggiuntivo a favore delle frequenze del trasporto pubblico urbano che questa amministrazione ha deliberato partendo da una proposta di Legambiente e che sta entrando in una fase operativa.
Adesso occorre che, oltre a precisare l’investimento, questi soldi diventino un volano per i vari soggetti che hanno responsabilità in città.
Pensiamo alle associazioni di categoria del commercio e ad una loro azione di marketing ed incentivi indiretti a favore dell’uso del mezzo pubblico, utile per altro a sostenere gli esercizi che soffrono una concorrenza sleale della grande distribuzione. Pensiamo alle grandi aziende, pubbliche e private, e ci domandiamo cosa i mobility manager stiano attivando per capitalizzare la novità sul fronte autobus a favore delle migliaia dei loro dipendenti. Perché non ripercorrere l’esperimento del Comune che dal 2004 contribuisce con il 50% all’acquisto di abbonamenti per i suoi lavoratori, scelta che ha portato ad un incremento costantemente positivo del numero di abbonati?
In questo senso sarebbe opportuno da parte dell’APS una politica di sperimentazione di nuove agevolazioni tariffarie, ad esempio lanciando l’abbonamento lavoratori che non esiste.
Senza dimenticare che oltre il 50% di spostamenti in auto in città ha origine in Comuni della cintura per cui anche questi come la Provincia, l’autorità di bacino che non più tardi di tre mesi fa ha concesso un aumento tariffario sull’extraurbano alla SITA, non possono tirarsi fuori da percorsi di co-responsabilità che segnino la fine delle politiche emergenziali per inaugurare quelle strutturali.
Un incremento all’uso del trasporto pubblico da parte dei city user può venire da una politica tariffaria della sosta che renda vantaggioso l’utilizzo dei parcheggi scambiatori, così come la velocità commerciale dei bus deve essere sensibilmente migliorata: corsie preferenziali e blocco traffico di attraversamento per togliere congestione. Per concludere all’assessore Ivo Rossi, che ha la competenza della gestione di questo cospicuo finanziamento aggiuntivo, e all’assessore all’ambiente Bicciato, l’invito a essere i catalizzatori di politiche innovative, creando il contesto dove può nascere questa alleanza. Un patto condiviso che deve basarsi su reciproche responsabilità.
Non dimentichiamo che tutto ciò può diventare propedeutico ad una gestione di successo del tram che la salute e i polmoni di questa città ci richiedono.
Legambiente Padova