Una risposta

Ricevo per via indiretta la vs newsletter Ecopolis e non ho capito perchè sotto il titolo di “Democrazia urbana” pubblichiate il testo di un messaggio che va esattamente nella direzione opposta.
Se qualcuno si propone di “informare” delle persone sulle diverse opzioni che le si prospettano ( qualunque sia l’argomento), perchè opporsi e cercare di impedirlo ?
Se seguissimo questa strada allora qualcuno potrebbe decidere che l’informazione che viene da Emergency o da Medici senza frontiere va impedita, perchè lo infastidisce.
Non credo sia questa la direzione giusta per una newsletter come la vostra. Le mail che si propongono di “vietare” l’informazione non sono concettualmente diverse da quelle degli islamici intolleranti.
Una direttrice dovrebbe dare o pretendere un altro taglio agli articoli.
Grazie e scusate il disturbo. Lina

La nostra gentile lettrice si riferisce all’ultimo numero di Ecopolis e in particolare all’articolo dal titolo “No all’introduzione dei volontari antiabortisti nei consultori”; articolo in cui abbiamo dato spazio alle ragioni del Coordinamento per la Riaffermazione dei Diritti e della Libertà delle Donne che non vogliono questa presenza “ideologica”.
Il senso del no a questa presenza, quello delle donne e il mio, non è una negazione del diritto all’informazione, della partecipazione, del diritto di parola e di intervento, ma è la richiesta di fermarsi sulla soglia delle istituzioni.
Se la posizione espressa fosse intollerante (per favore non “islamici intolleranti” che sussurra di guerra di religione) avrebbe chiesto “pari opportunità” vale a dire il diritto per tutti ad essere presenti nei consultori e nelle corsie d’ospedale.
Invece, sono convinta che le strutture pubbliche siano in grado di dare tutto il supporto possibile e tutte le informazioni necessarie a chi sta decidendo del proprio futuro. Per questo ho dato spazio al 
Coordinamento per la Riaffermazione dei Diritti e della Libertà delle Donne .
Nessuno di noi in base ai propri convincimenti può decidere le scelte dell’altro. Possimo suggerire, possiamo offrire altre opportunità, sottoporre punti di vista, ma poi è il singolo che decide e i consultori, nonché la legge 194 ha che aiutato le donne a non usare l’aborto come metodo anticoncezionale, danno tutto il supporto necessario – medico e psicologico – per scegliere in piena autonomia.
Mi dispiace se Lei, cara Lina, ha mal compreso il pensiero espresso in quell’articolo. La prossima volta il concetto di tolleranza e di autonomia del singolo nel rapporto con la società, sarà espresso con maggiore forza.
Grazie della sua attenzione

Donatella Gasperi